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Trapianto di faccia a Roma: prima volta in Italia

In tutto il mondo sono stati eseguiti circa cinquanta trapianti di faccia, in Europa una decina e la maggior parte di questi in Francia. La donatrice ha 21 anni

Per la prima volta è stato eseguito un intervento per il trapianto della faccia a una donna. L’operazione è stata eseguita all’ospedale Sant’Andrea di Roma. Le équipe per il prelievo del tessuto facciale da donatore deceduto e per il successivo trapianto sono state dirette dal professor Fabio Santanelli di Pompeo, responsabile dell’Unità operativa di chirurgia plastica del Sant’Andrea di Roma, e dal dottor Benedetto Longo, che fa parte della stessa unità operativa.

Il trapianto è durato 20 ore

L’intervento è iniziato alle 8 di sabato e si è concluso poco dopo le 5 di domenica. Il trapianto è stato eseguito su una donna di 49 anni, che soffre di neurofibromatosi di tipo I, una malattia genetica che colpisce pesantemente la pelle, il sistema nervoso e gli occhi. La donatrice era una ragazza di 21 anni.

Gruppo San Donato

Tecnicamente riuscita, la paziente in coma farmacologico

Il bollettino medico diramato dal Sant’Andrea di Roma ha spiegatto che l’operazione è tecnicamente riuscita. La paziente, sottoposta a terapia immunosoppressiva antirigetto, è ora in coma farmacologico indotto. Resterà in isolamento in Terapia Intensiva.

Protocollo sperimentale

L’intervento fa parte di un protocollo sperimentale, autorizzato dal Centro nazionale trapianti dopo l’acquisizione del parere positivo del Consiglio superiore di sanità.

Neurofibromatosi di tipo 1

Le neurofibromatosi sono un gruppo di malattie genetiche, caratterizzate dalla predisposizione a tumori del sistema nervoso. La neurofibromatosi di tipo 1 (NF1) è una delle più frequenti malattie rare e colpisce circa 1 su 3500 persone. Colpisce principalmente la cute, con neurofibromi multipli e le tipiche macchie caffelatte. Comporta anche problemi oculari e anomalie ossee, nonché disturbi dell’apprendimento, lieve ritardo cognitivo, convulsioni, ipertensione arteriosa. Questi pazienti hanno il 10% di rischio di sviluppare tumori come il glioma delle vie ottiche e tumori maligni della guaina dei nervi periferici. Più alto anche il rischio di insorgenza di tumore della mammella, feocromocitoma, rabdomiosarcoma, leucemia.

 

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