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Uno scatto fastidioso
Non notarli è impossibile. I tic nervosi saltano subito all’occhio, soprattutto quelli facciali. Non solo perché sono degli “scatti” dei muscoli, ma anche perché si verificano ripetutamente, tanto da diventare fastidiosi. In realtà, chi ha dei tic può provare a trattenerli (o meglio, reprimerli), ma non è semplice e spesso ciò accade per un breve periodo di tempo. La principale causa, sia della loro insorgenza che del loro peggioramento, è lo stress.
Cosa sono
I tic sono movimenti muscolari involontari che possono verificarsi in qualsiasi parte del corpo. In genere, si verificano nello stesso posto ogni volta e ripetutamente, tanto da disturbare la persona che ne è colpito e chi la osserva. Un tic grave arriva a influenzare negativamente la qualità di vita di una persona.
Uno studio del 2017 condotto da Marco Bortolato della University of Utah e Graziano Pinna della University of Illinois a Chicago ha scoperto l’interruttore dei tic. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports. «La nostra ricerca – afferma Marco Bortolato – ha dimostrato che lo stress acuto accresce le manifestazioni simili a tic tramite l’aumento di allopregnanolone, un ormone dello stress prodotto nel cervello».
Quali sono i tic più diffusi
I tic possono essere di tre tipi: motori, quando si ripetono dei movimenti, vocali, quando si ripetono delle parole, e comportamentali, quando non si riescono a controllare alcuni gesti e la mimica facciale. I più frequenti sono quelli, motori o comportamentali, che colpiscono la parte superiore del corpo. Spesso la bocca, che può contrarsi in una smorfia, il collo o gli occhi, che cominciano a sbattere o ad ammiccare eccessivamente. Oppure la fronte, che si corruga, o le spalle, che si “scrollano”. Per quanto riguarda i tic vocali, il più comune è l’emettere suoni strani senza rendersene conto, ma ci sono anche persone che tendono a ripetere parole o frasi complete che non hanno alcun legame con il contesto in cui vengono pronunciate.
All’interno dei tic nervosi troviamo anche la tricotillomania (il movimento che porta a toccare e a strappare i capelli), l’onicofagia (il continuo mordersi e mangiare le unghie) e la coprolalia (ripetere in modo frequente parolacce o parole irrispettose).
La sindrome di Tourette
Secondo le statistiche, il 4-19% dei tic nervosi insorge durante l’infanzia. Poi diminuiscono o scompaiono, ma in particolare esiste una sindrome, quella di Tourette, che si manifesta nei ragazzi sotto i 18 anni. Di cosa si tratta? La sua caratteristica principale è la compresenza di almeno due “tic” motori e di almeno un “tic” vocale, anche se non si manifestano sempre nello stesso momento. Si possono presentare anche diverse comorbidità psichiatriche (disturbo ossessivo-compulsivo, attacchi di panico, disturbo d’ansia…).
Come si arriva alla diagnosi
Come si capisce che un movimento nervoso è diventato un vero e proprio tic? Molto si basa sulla capacità di fare delle distinzioni. Ci sono movimenti che si possono controllare e sono normali, altri che diventano ingestibili. Successivamente, se ci si rivolge a un medico, non esistono test diagnostici che consentono di confermare il disturbo da tic nervoso. Ciò che può fare il medico è un’anamnesi, con valutazione della storia clinica dell’intera famiglia, e poi un’osservazione dal punto di vista neurologico.
Quali sono le terapie
Nella maggior parte dei casi vengono impiegati farmaci antipsicotici, come aloperidolo e pimozide, che possono portare a ottimi risultati e hanno circa il 70% di efficacia. Tutti gli altri trattamenti si possono raggruppare all’interno della psicoterapia. Si tratta di terapie comportamentali, psicomotorie o farmacologiche. Nella maggior parte dei casi a suggerire questi ultimi tipi di trattamenti sono gli specialisti: psichiatri, neurologi e psicoterapeuti.
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