Durante la fase di sonno REM, quella in cui si sogna intensamente, i nostri occhi si muovono (l’acronimo infatti significa “rapid eyes movement”), ma il nostro corpo resta immobile. Chi soffre del disturbo comportamentale del sonno REM, invece, perde questa immobilità. In questi casi si verificano gli episodi di eccessiva attività motoria nel bel mezzo della notte. Spesso si tratta di movimenti bruschi (come urili, pugni, calci), in rapporto al contenuto dei sogni. Questo disturbo comporta un alto rischio di traumi, sia per il paziente, sia per chi gli sta accanto nel letto. Insomma i sogni agitati possono rappresentare un pericolo.
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Sogni agitati: durata e frequenza variabile
La durata degli episodi varia tra i 2 e i 10 minuti. Varia anche la frequenza, che può essere settimanale, mensile o addirittura plurinotturna. Il disturbo comportamentale del sonno REM colpisce in particolar modo gli uomini di età adulta, tra i 60-70 anni.
I sogni agitati predicono il Parkinson?
Come spiega nella videointervista Giuseppe Plazzi, del Centro per lo studio e la cura dei disturbi del sonno dell’Università di Bologna, il disturbo è riconosciuto non solo come un campanello d’allarme per lo sviluppo della malattia di Parkinson, ma anche come il più sensibile e affidabile marcatore precoce di diverse patologie neurologiche. Per questo, individuare preventivamente i pazienti affetti dal disturbo può permettere di intervenire in tempo con terapie neuroprotettive, che rappresentano una delle prospettive più attuali nella neurofaramacologia.
Se sogni poco potresti avere un rischio più alto di sviluppare l’Alzheimer
Siete tra coloro che la mattina si svegliano pieni di sogni da raccontare? Siatene felici. Uno studio della prestigiosa Boston University School of Medicine ha dimostrato che chi sogna molto, abbassa le probabilità di ammalarsi di demenza, tra le quali la temutissima malattia di Alzheimer. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Neurology e presentata all’Alzheimer’s Association International Conference a Londra.
Sogni agitati: utilizzati i dati di uno dei più imponenti studi degli Stati Uniti
I ricercatori americani hanno preso in esame i dati del Framingham Heart Study (FHS). Si tratta di un imponente studio che raccoglie dati sui fattori di rischio per le malattie cardiache. Il progetto, partito nel 1948, è uno dei progetti più ambiziosi di raccolta dati degli Stati Uniti.
L’équipe ha analizzato le informazioni di 321 persone con più di 60 anni. I ricercatori hanno messo sotto osservazione la qualità del loro sonno per 12 anni, con l’obiettivo di verificare se la quantità dei sogni potesse o meno influire sullo sviluppo di una forma di demenza senile.
I ricercatori in forza all’università americana hanno così scoperto che ogni riduzione percentuale del sonno in fase REM si lega a un aumento del 9% del rischio di demenza generale e un aumento dell’8% del rischio di demenza legata alla malattia di Alzheimer.