Pressione alta e igiene orale. Questo binomio è stato al centro della presentazione di un documento della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) e dalla Società Italiana di Ipertensione Arteriosa (SIIA), presentato al congresso nazionale SIdP. Sappiamo da tempo che una corretta igiene orale ha una grande importanza per la salute del cuore. In caso ad esempio di parodontite, se non curata, i batteri possono raggiungere attraverso il sangue il cuore, con conseguenze negative sulla sua salute. In caso di parodontite grave il rischio di ipertensione raddoppia. Gli esperti hanno messo a punto un vademecum in dieci punti.
In questo articolo
Pressione alta e igiene orale: più efficace della sola dieta povera di sale
Ora gli esperti confermano che curare denti e gengive possa contribuire a ridurre la pressione sanguigna fino a 11 punti. Una quantità addirittura più alta di quello che possiamo ottenere con una dieta con poco sale. Naturalmente una dieta iposodica e la terapia farmacologica quando prescritta restano fondamentali per il controllo dell’ipertensione. Aggiungere quindi alla strategia farmacologica e alla dieta anti-ipertensiva la cura della malattie gengivale, rende più efficace la terapia e migliora la gestione e il controllo della malattia.
Igiene profonda migliora sensibilmente la situazione
I ricercatori hanno analizzato i dati di 100 pazienti ipertesi con malattia della gengive. Gli esperti li hanno divisi in due gruppi. Il primo ha avuto un trattamento di igiene sopra e sottogengivale, con una pulizia profonda delle tasche e igiene orale professionale. Il secondo solouna semplice pulizia superficiale. Dopo due mesi, nel gruppo test di igiene sopra e sotto gengivale, il trattamento paradontale ha determinato un beneficio di 11 punti in meno della pressione arteriosa, con un’efficacia maggiore del doppio della dieta iposodica.
Pressione alta e igiene orale hanno fattori di rischio comuni
Del resto parodontite e ipertensione condividono diversi fattori di rischio, come obesità, sedentarietà, fumo e diabete. Essendo sostanzialmente due condizioni infiammatorie croniche condividono anche alcuni gruppi di geni.
Leggi anche…