Salute

Social jet lag: cause, sintomi e rimedi

Il disallineamento del nostro orologio biologico con la routine quotidiana interferisce con il sonno. Ecco come ripristinarlo

Si chiama “social jet lag” e indica un disallineamento del nostro orologio biologico con la routine quotidiana. Condizione subdola e insidiosa, è tipica di tutte le persone che durante la settimana lavorativa si lasciano travolgere da ritmi di vita frenetici e non dormono a sufficienza, convinti poi basti il week-end per “ricaricare le batterie”. In realtà, nel lungo periodo, l’alterazione del sonno ha ripercussioni determinanti sulla salute e sul benessere psicofisico. Come ripristinarlo allora?

Noi siamo la società delle 24 ore

Occorre partire da una premessa. Oggi l’essere umano è come una “macchina” con un motore che spinge sempre più ad alta velocità. «La nostra società è quella delle 24 ore, molto tecnologica, avanzata e informatizzata. Accelerando a dismisura, è aumentata questa continua richiesta di connessione con il mondo che inevitabilmente porta le persone a trovare come unica via di tolleranza il fatto di limitare le ore dedicate al sonno, mediamente di 7 o 7 ore e mezza» afferma Sergio Garbarino, specialista in Neurologia e Neurofisiopatologia del Dipartimento Neuroscienze Università di Genova e membro dell’Associazione Italiana di Medicina del Sonno ed esperto internazionale su sonno e lavoro.

Gruppo San Donato

Fenomeno sociale, oggetto di studio in Italia e all’estero, il social jet lag riguarda il 64% della popolazione generale. «Specie gli adulti, dormono almeno meno di un’ora ogni giorno, il che significa che a fine settimana arrivano a perdere 5 ore di sonno, che equivalgono quasi a una notte, senza considerare che il 27% raggiunge addirittura le due o più ore. Questo crea degli scompensi che quasi mai vengono completamente compensati» sottolinea l’esperto.

Cosa lo differenzia dal jet lag da viaggio

Il termine è strettamente legato allo sfasamento del ritmo circadiano sonno-veglia tipico del jet lag da viaggio, ma «se quando si vola verso destinazioni con fusi orari differenti l’organismo riesce poi ad allinearsi abbastanza rapidamente con i nuovi ritmi, la condizione social causa uno sfasamento tra lo scorrere del tempo sociale e quello biologico che coincide con una bassa qualità e quantità del sonno» prosegue il professore.

Seppur i sintomi, come insonnia, sonnolenza, fatica, irritabilità, stanchezza, disturbi gastrointestinali, alterazioni dell’umore, o mal di testa, sono gli stessi, la causa è tutt’altra, «perché deriva dal fatto che tendiamo a contrarre il numero di ore nel dormire durante la settimana per poi recuperarle, anche di giorno, quando arriva il week-end».

Che impatto ha sulla salute fisica e mentale

A subire le conseguenze del social jet lag è in primis la salute fisica. Garbarino spiega che «le persone che soffrono di questa alterazione del sonno vanno incontro a un maggior rischio di obesità, ad alterazioni nei livelli ormonali, ad un incremento della frequenza cardiaca con problemi cardiovascolari quali ipertensione arteriosa, disturbi metabolici, colesterolo, glicemia alta ecc.». Nessuno ci pensa, «ma noi dormiamo quasi un terzo della nostra vita, farlo male significa quindi predisporsi a molte malattie senza nemmeno rendersene conto».

Ma non solo. Oltre a un reale rischio determinante per la salute, questa condizione incide anche sulle performance psicofisiche sia nella vita di tutti i giorni sia nel lavoro, con un aumento del rischio di infortuni e incidenti stradali dovuti a sonnolenza, fatica e mancata concentrazione. «È come un gatto che si morde la coda. Stress, tensione, maggiore irritabilità, aumento delle sigarette e del consumo di caffè, alimentazione scorretta, scarso esercizio fisico, orari lavorativi no stop, sono tutti campanelli d’allarme di un sonno che è tutt’altro che ristoratore» continua lo specialista.

Rimedi contro il social jet lag

Sincronizzare nuovamente l’orologio biologico quando alterato è possibile, ma richiede tempo. La regola numero 1 è l’igiene del sonno e la “cronoterapia”. Consiste nel riallineare la propria vita, cercando di recuperare le ore di sonno perse allo scopo di ripristinare il normale ciclo sonno-veglia e raggiungere così un’armoniosa sincronia con il dormire.

Tra i consigli preziosi, Garbarino raccomanda inoltre di «non chiedere troppo a sé stessi, e non utilizzare il PC o il cellulare quando ci si corica, non solo perché fanno fare tardi, ma anche per gli effetti emanati dalla luce blu che interferisce sull’orologio biologico interno, compromettendo la produzione di melatonina, importante per indurre e mantenere il sonno notturno. Da non dimenticare poi una meritata vacanza, un po’ di relax, oltre all’utilizzo di supplementi naturali».

Perché dormire è così importante

Ma perché dormire è così importante? Il sonno rappresenta una fase di recupero dell’organismo, in primis perché ristabilizza il metabolismo ed elimina alcune sostanze di “scarto” prodotte nel cervello durante il giorno, poi per fissare i processi di memoria e la produzione dei sogni, utili nell’assetto psicologico di una persona. Per spiegarlo in parole semplici, «è come se noi ripulissimo una stanza dopo una grande festa».

A dare voce a un problema di sanità pubblica, confermato anche dalla vastità epidemiologica, è stata la nona edizione del Convegno nazionale ItaliaSonno, tenutosi a Roma il 18 e il 19 giugno, che si è concentrata sulle interazioni, multiple e complesse, tra la quantità e la qualità del sonno, il ritmo circadiano sonno/veglia, la salute mentale, insieme alla nutrizione/digiuno con gli stili di vita e il lavoro. Perché «quello del sonno è un territorio alla base di salute e benessere e oggi più che mai deve essere rispettato» conclude Garbarino.

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Beatrice Foresti

Giornalista pubblicista, collabora con OK Salute e Benessere, insieme ad altre testate. È laureata in Comunicazione, Media e Pubblicità all’Università IULM di Milano e ha da poco terminato un Master in Giornalismo alla RCS Academy. È appassionata di scrittura, radio, fotografia e viaggi.
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