Attualmente in Italia il numero di pazienti obesi si aggira attorno ai 10 milioni. Di questi solo il 5% si sottopone a chirurgia bariatrica (o chirurgia dell’obesità), probabilmente perché nell’opinione pubblica l’obesità non è considerata una vera malattia. L’obesità, invece, si lega a comorbilità come ipertensione, diabete, apnee notturne, dolori osteo-articolari da sovraccarico che possono portare sia a importanti scompensi cardiologici e metabolici, sia, nei casi limite, alla morte: in Italia se ne contano 57.000 all’anno.
La sleeve gastrectomy
Tra gli interventi di chirurgia bariatrica più di tipo restrittivo e mininvasivo c’è la sleeve gastrectomy, che si esegue per via laparoscopica, praticando quattro piccoli buchini nell’addome. Consiste in una resezione gastrica longitudinale: in pratica si crea uno stomaco a forma di tubo e si eliminano i due terzi dello stomaco rimanente. La sleeve gastrectomy riduce la capacità dello stomaco e limita l’introduzione di alimenti perché dà un senso di sazietà precoce. I risultati sono ottimi (si perdono 20-30 chili già nei primi tre mesi), mentre si riducono al minimo il dolore e i disagi post operatori. L’intervento, completamente a carico del Servizio sanitario nazionale, ha in genere una durata di 40 minuti e prevede una degenza ospedaliera di tre-quattro giorni. Il paziente viene dimesso con una terapia farmacologica, in genere un gastroprotettore, e una dieta ipocalorica prima liquida-semiliquida (per tre settimane) e poi solida. Inoltre vengono fissati una serie di appuntamenti di controllo a uno, tre, sei e 12 mesi per verificare lo stato di salute del paziente.
Il periodo post-operazione
Raccomandiamo di non praticare attività fisica nel primo mese dalla sleeve gastrectomy. Questo perché il paziente passa, quasi sempre, da un regime alimentare con migliaia di calorie giornaliere a 500 calorie e potrebbe sentirsi stanco e affaticato. Dal secondo mese, invece, può avviare un’attività blanda: cyclette, tapis roulant, nuoto. Mentre dal terzo mese può passare a una pratica sportiva più intensa, fondamentale per rassodare la muscolatura e ridurre la massa grassa. In questo modo a volte si evita, a distanza di 12-18 mesi, di intervenire ulteriormente con la chirurgia plastica ricostruttiva post bariatrica per eliminare la pelle in eccesso.
Focus a cura di Stefano Olmi, Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia generale, oncologica e dell’obesità del Policlinico San Marco di Zingonia (Bergamo), Gruppo San Donato
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