Gonfiore, dolori addominali, dissenteria, perdita di peso. Sono i sintomi più classici della celiachia, ma non gli unici. Molti segnali possono essere anche extra-intestinali. È quanto emerso dall’ultimo convegno dell’Associazione italiana celiachia, tenutasi a Roma lo scorso 10 novembre.
I dati diffusi ogni anno del ministero della Salute confermano che il numero dei celiaci (241.729) è in aumento, ma anche che persiste un grave ritardo diagnostico: sarebbero 241.729 le persone che hanno ricevuto una diagnosi, ma circa 400.000 quelle ancora in attesa. Uno dei motivi del riconoscimento tardivo della patologia va ricercato proprio nella sua presentazione clinica.
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Sintomi della celiachia: dove si manifestano
La pancia è l’area più bersagliata, eppure si stima che solo il 16% delle diagnosi totali di celiachia presenti sintomi gastrointestinali. Sempre più frequentemente la malattia si manifesta con una sintomatologia a carico di organi e apparati diversi. In aumento i problemi legati al fegato, alle ossa, a livello del sistema nervoso centrale, del sistema riproduttivo femminile e gli sfoghi cutanei.
«La celiachia è caratterizzata da un quadro clinico molto variabile e si presenta con una sintomatologia multipla» sottolinea Marco Silano, coordinatore del Board Scientifico di Aic, e direttore del Reparto di alimentazione, nutrizione e salute presso l’Istituto superiore di sanità. «Ogni paziente celiaco presenta all’esordio un complesso sintomatologico. Tuttavia può capitare che una persona si lamenti di un malessere specifico perché è quello che impatta maggiormente nel suo quadro clinico».
Sintomi della celiachia: quando si manifestano
«Si stima che solo il 3% delle persone predisposte alla celiachia sviluppi effettivamente la malattia. Ma non sappiamo cosa scateni la celiachia e quindi cosa guidi i sintomi» continua l’esperto. «Non si manifestano nell’immediato dopo l’ingestione di glutine, cioè dopo aver mangiato, ma sono condizioni croniche che accompagnano la quotidianità della persona celiaca. Fino a che, quando la patologia viene correttamente diagnosticata, non si sospende l’assunzione del glutine. Tali sintomi regrediscono dopo qualche mese dall’eliminazione della proteina dalla dieta».
I sintomi extra-intestinali della celiachia
Fegato
Il fegato si conferma uno degli organi maggiormente colpiti dalla celiachia. «Le alterazioni epatiche sono da considerarsi una comune manifestazione della malattia» fa sapere Silano. «L’aumento degli enzimi epatici, ovvero le transaminasi, sono il sintomo più frequentemente associato alla celiachia. Altri sono colangiti autoimmuni ed epatiti autoimmuni in forme anche molto gravi dal punto di vista clinico».
Pelle
Esiste una variante cutanea della celiachia, chiamata dermatite erpetiforme. «È caratterizzata da lesioni cutanee specifiche e dominata dal prurito, e può colpire la cute di tutte le parti del corpo. I sintomi regrediscono dopo l’eliminazione del glutine dalla dieta. Non ci sono altre patologie cutanee associate in maniera specifica e significativa alla celiachia» fa sapere l’esperto.
Ossa
«Il principale sintomo relativo al metabolismo osteo-minerale è l’osteoporosi che si manifesta precocemente, cioè prima dei 50 anni» commenta il presidente Aic. In questi casi «è dovuta all’infiammazione e al malassorbimento del calcio che la celiachia non trattata comporta».
Sistema nervoso centrale
«La condizione più frequente è l’atassia, cioè la perdita di coordinamento dei movimenti. Si tratta di un’infiammazione che avviene nel sistema nervoso centrale e coinvolge le stesse molecole che coinvolgono l’infiammazione intestinale».
Sistema riproduttivo femminile
La celiachia può manifestarsi anche con una serie di problematiche ginecologiche e ostetriche. Quindi, se non correttamente diagnosticata, può seriamente compromettere la salute della donna. Tra i sintomi più frequenti si possono identificare: «Menarca tardivo, menopausa precoce, infertilità, aborti spontanei o gravidanze con neonati pretermine e/o sottopeso. In presenza di questi sintomi, sarà il ginecologo a indicare alla paziente il corretto iter diagnostico (attraverso il dosaggio di anticorpi anti-transglutaminasi) e la conseguente terapia» suggerisce l’esperto.
Anemia
Tra i sintomi extra-intestinali della celiachia si trova infine l’anemia. «La diagnosi è affidata al proprio medico di medicina generale o al pediatra se si tratta di un bambino, e si effettua attraverso il dosaggio dell’emoglobina» conclude Silano. «Una volta individuata, sarà sempre il medico curante a valutare esami di accertamento per capire se si tratta di un sintomo della celiachia».