Salute

Singhiozzo: cause e rimedi. Quando mi devo preoccupare?

Cos'è il singhiozzo e perché alcune persone ne sono interessate più di altre? Sono efficaci i rimedi della nonna o dobbiamo ricorrere a farmaci? Tutte le risposte 

Il singhiozzo è tra i disturbi più comuni in assoluto. Non esiste una persona che non ne sia mai stato colpito nella sua vita. È così diffuso che tutti conoscono rimedi più o meno efficaci che ci sono stati tramandati nel tempo. Dal bere acqua a piccoli sorsi senza respirare, al provocare uno spavento al malcapitato, fino ad assumere posizioni particolarmente impegnative. Per quanto riguarda il singhiozzo dei neonati, il discorso cambia.

Cos’è il singhiozzo e quali sono le sue cause?

Dal punto di vista medico, il singhiozzo non è altro che un insieme di contrazioni involontarie e ripetute nel tempo del diaframma, che è il muscolo che si contrae durante l’inspirazione e si distende durante l’espirazione. La causa vera e propria va rinvenuta nell’irritazione del nervo frenico, che tra le altre cose regola le contrazioni del diaframma. Quindi se ha qualche problema, avremo molto probabilmente il singhiozzo. Il “verso” che emettiamo e che si ripete a tempi scadenzati si deve al fatto che la glottide si chiude completamente, ogni volta che il diaframma si contrae. Non c’entra però solo il nervo frenico. Il singhiozzo coinvolge anche l’ipotalamo.

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Perché alcune persone ne sono più colpite?

La verità è che non lo sappiamo. Sappiamo infatti quali siano i centri del nostro corpo coinvolto, ma le cause esatte sono ancora sconosciute. Nel senso che non conosciamo i motivi che portano all’irritazione del nervo frenico. L’esperienza clinica però ha messo in luce che ci sono alcune situazioni in cui è più facile che accada.

  1. La prima riguarda la dilatazione dello stomaco, quando mangiamo o beviamo qualcosa troppo in fretta.
  2. L’emotività può essere una causa frequente, perché ingurgitiamo una quantità di aria decisamente superiore al normale.
  3. Anche gli sbalzi di temperatura, oltre ad abbassare le nostre difese immunitarie, possono avere un impatto. Lo stesso accade se beviamo una bevanda troppo fredda o al contrario troppo calda.
  4. Se alziamo troppo il gomito con gli alcolici ci può essere un problema, perché si può irritare il diaframma.

Singhiozzo: quando dobbiamo preoccuparci?

Se è un episodio che capita di tanto in tanto, non dobbiamo assolutamente preoccuparci. Solo raramente è un sintomo di una malattia. I casi più frequenti sono:

  • innanzitutto problemi allo stomaco, come il reflusso gastroesofageo o la gastrite,
  • la pericardite, che è un’infiammazione della guaina che avvolge il cuore,
  • può essere una manifestazione di qualche disturbo ai centri nervosi.

Comunque in ogni caso, se il singhiozzo è persistente e ci capita un po’ troppo spesso è meglio rivolgersi al proprio medico per escludere che nasconda un problema più importante.

Quanto può arrivare a durare?

La paura prende sempre quando il singhiozzo non ci passa. C’è sempre un amico o un parente che ci parla della storia letta sul giornale di persone che hanno convissuto con questo disturbo tutta la vita. Lo sfortunato record appartiene a un cittadino americano, Charles Osborne, che ebbe il singhiozzo dal 1922 al 1990.

In realtà nella stragrande maggioranza dei casi, passa dopo qualche secondo o al limite dopo qualche minuto. Quando l’infiammazione al nervo frenico è importante o se ci sono malattie può durare anche ore. Nei casi più gravi la durata può essere anche di giorni, con un impatto notevole sulla qualità della vita. Ma ripetiamo, che sono episodi davvero rari.

Quali sono i rimedi per far passare il singhiozzo?

Il primo accorgimento, suggerito anche dal padre della medicina, il grande Ippocrate consigliava di trattenere il fiato dopo un lungo respiro per almeno una ventina di secondi. Questa facile operazione permette il rilassamento del diaframma e la situazione dovrebbe tornare velocemente a posto. Funzionano un po’ tutti i sistemi che conosciamo da sempre. Uno dei più utilizzati è quello di bere velocemente ma a piccoli sorsi mezzo bicchiere d’acqua senza respirare, oppure cercare di starnutire. Può funzionare anche bere un cucchiaino di aceto o di succo di limone. Viene in soccorso anche l’agopuntura. Basta schiacciare con le unghie un punto situato all’interno dei padiglioni auricolari.

Cosa fare quando non passa?

La prima cosa è rivolgersi al proprio medico di medicina generale o se non disponibile consultare un altro medico. Ormai con la telemedicina è molto facile sentire un esperto. Se la situazione è particolarmente severa si può anche decidere di recarsi in Pronto Soccorso, dove si faranno tutti gli accertamenti del caso. Spesso vengono prescritti farmaci sedativi o rilassanti che aiutino a tenere a bada il nervo frenico, altre volte antispasmodici. Solo in casi particolarmente gravi si può arrivare a un intervento chirurgico per devitalizzare il nervo frenico.

Si può prevenire il singhiozzo?

Ovviamente evitare le situazioni che alzano il rischio di esserne colpiti. Quindi non esageriamo con gli alcolici, cerchiamo di masticare bene e a lungo il cibo, non beviamo bevande calde o fredde in fretta.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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