Le conseguenze della sindrome premestruale non sono solo a breve termine, ma condizionano anche la vita delle donne che ne soffrono molti anni dopo.
I sintomi classici della sindrome premestruale sono:
- crampi addominali,
- mal di testa,
- ansia,
- dolore,
- sbalzi di umore e irritabilità,
- vampate di calore.
Questo problema di salute andrebbe sempre indagato, perché non è normale vivere con questi sintomi. Se ne soffrite rivolgetevi al ginecologo.
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Conseguenze della sindrome premestruale: lo studio svedese
Ora un nuovo studio del prestigioso centro di ricerca Karolinska Institute in Svezia ha scoperto che chi ha la sindrome premestruale ha 2,67 volte in più le probabilità di andare in menopausa con anni di anticipo rispetto alla media. Attenzione, non significa che chi abbia questa sindrome andrà in menopausa per forza precoce. Alza però il rischio che questo accada.
Quali sono i problemi connessi con la menopausa precoce?
Si parla di menopausa precoce quando arriva prima dei 45 anni. Questa condizione interessa tra il 5 e il 10% della popolazione femminile.
La menopausa precoce non è preoccupante solo perché accorcia gli anni in cui una donna è fertile, ma anche perché anticipa tutti i problemi che si devono affrontare quando arriva questo periodo naturale. Ad esempio sappiamo che uno dei disturbi più invalidanti è l’osteoporosi, che colpisce principalmente le donne dopo la menopausa. Aumentano anche le probabilità di avere una malattia cardiovascolare. Individuare le donne a rischio è fondamentale per intraprendere il prima possibile tutte le misure di prevenzione necessarie.
Conseguenze della sindrome premestruale e menopausa: gli studi precedenti
Uno studio del 2010 ha scoperto che le donne in menopausa anticipata hanno più probabilità di morire per malattie cardiovascolari, osteoporosi e malattie neurologiche. La menopausa precoce alza anche le possibilità di avere le tipiche vampate di calore e sudorazioni notturne.
Alcune ricerche precedenti avevano scoperto un legame tra le vampate di calore e il declino cognitivo.
I ricercatori in forza al centro di ricerca svedese hanno analizzato i dati di oltre 3.000 donne, di cui 1.220 con la sindrome premestruale e 2.415 senza. I dati risalgono al 1991 e gli esperti le hanno visitate ogni due anni fino al 2017.
Ora serve uno studio per capire le ragioni di questo legame
Lo studio è solo osservazionale, quindi statistico. Non spiega i motivi di questo legame. Ora i ricercatori dovranno mettere in piedi un’altra ricerca per indagarne i motivi. L’ipotesi principale è che queste due condizioni abbiano fattori di rischio molto simili, come lo sviluppo durante la pubertà e il fumo di sigaretta. Inoltre l’ipotalamo, l’area del cervello da cui derivano le vampate, è diverso nelle donne che hanno disturbi di natura ormonale.