La sindrome dell’ovaio policistico (o policistosi ovarica) è una patologia endocrinologica e metabolica, caratterizzata da un’eccessiva produzione di androgeni (ormoni maschili) rispetto agli estrogeni (ormoni femminili). È uno dei disturbi ginecologici più comuni della popolazione femminile tanto che in Italia interessa tra il 5% e il 15% delle donne in età riproduttiva. A causa di questa malattia l’ovaio può apparire ingrandito e provvisto di cisti di diametro variabile. Comunque, vediamo nel dettaglio cos’è, quali sono i sintomi e quali le cure dell’ovaio policistico.
In questo articolo
Cause
Le causa non sono ancora del tutto chiare. Attualmente si presume che all’origine di questa patologia ci sia una predisposizione genetica.
Sintomi
La sindrome dell’ovaio policistico è caratterizzata da alterazioni del ciclo mestruale (che può essere completamente assente, irregolare o di scarsa entità), dalla possibile presenza di acne e irsutismo (quest’ultimo causato dall’aumento degli ormoni maschili) e dalla perdita di capelli. In alcune donne si verifica anche una resistenza all’insulina e ciò può scatenare iperglicemia, diabete e ipertensione.
Diagnosi
La diagnosi può essere fatta in donne che presentano almeno due di questi tre criteri: ovulazione irregolare, aumento degli ormoni maschili e ovaie policistiche.
Per accertare la presenza di questa patologia, dunque, è necessario sottoporsi a una visita ginecologica con ecografia transvaginale e specifici esami del sangue.
Ovaio policistico e infertilità
La sindrome dell’ovaio policistico può portare a infertilità? La risposta è sì. Questa patologia impedisce alla donna di ovulare correttamente e questa “disfunzione” reiterata può condurre alla sterilità.
Trattamenti
La scelta della terapia varia molto in base al quadro clinico generale, all’età della donna e alle sue esigenze personali. Fondamentalmente sono tre i trattamenti disponibili:
- Pillola anticoncezionale: viene generalmente prescritta alle donne che non cercano una gravidanza. Si tratta di una terapia in grado di agire sui sintomi caratteristici dell’ovaio policistico, quindi regolarizza il ciclo mestruale, elimina l’acne e limita l’irsutismo.
- Farmaci insulino-sensibilizzanti: sono medicinali (come ad esempio la metformina) che riducono la resistenza all’insulina associata alla malattia e possono essere prescritti in alternativa alla pillola contraccettiva.
- Inositolo: si tratta di uno zucchero alcolico che normalmente viene prodotto dal corpo, ma che risulta carente in chi ha l’ovaio policistico. Questa sostanza agisce sia sui sintomi sia sull’infertilità temporanea causata dalla patologia.
Nuova ricerca sulla melatonina
È un team tutto italiano quello che ha scoperto, grazie a uno studio pubblicato sulla rivista Reproductive Sciences, una nuova terapia a base di melatonina per curare la sindrome dell’ovaio policistico. I ricercatori dell’Università Cattolica e della Fondazione Policlinico A. Gemelli di Roma hanno preso in esame 40 donne con questa patologia, alle quali è stata somministrata melatonina (l’ormone del sonno) ogni giorno per sei mesi. Dopo il periodo di trattamento queste persone presentavano una riduzione significativa dei livelli di ormoni androgeni, la regolarizzazione dei cicli mestruali, il ripristino dell’ovulazione e la riduzione di acne e irsutismo. Per saperne di più, leggi il nostro approfondimento.
Intervento chirurgico
Generalmente le cisti ovariche associate a questo disturbo non necessitano di rimozione chirurgica a meno che non raggiungano dimensioni tali per cui l’ovaio tenda a modificare la sua posizione (torsione ovarica), con un conseguente strozzamento dei vasi arteriosi o venosi.
Alimentazione e ovaio policistico
In tavola non devono mai mancare frutta e verdura fresche e di stagione ed è importante scegliere alimenti con pochi grassi saturi. Due o tre volte alla settimana via libera alla carne magra, meglio se bianca, e al pesce, soprattutto quello azzurro e quello più ricco di omega 3. Con la sindrome dell’ovaio policistico è opportuno ridurre al minimo il consumo di zucchero e dolciumi, perché possono peggiorare i sintomi: dopo mangiato generano dei picchi di insulina che favoriscono la produzione di testosterone, un ormone maschile che determina irregolarità del ciclo, irsutismo e acne. A lungo andare si può anche diventare resistenti all’insulina, una condizione che apre la porta al diabete vero e proprio. Un ottimo consiglio è quello di sostituire alcuni alimenti “pericolosi” per la glicemia (come pasta e patate dolci) con cibi a basso indice glicemico, come riso integrale, carni bianche o pesce.
Leggi anche…
None found