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Sindrome delle gambe senza riposo: scopri se ne soffri

È un disturbo che si manifesta con irrequietezza agli arti inferiori e necessità impellente di muoverli. Ecco come mai insorge e in che modo si può attenuare

Non solo insonnia. A peggiorare le notti degli italiani è la sensazione di irrequietezza agli arti inferiori che scatena un desiderio irrefrenabile di muoversi e massaggiarsi di continuo. Questo disturbo cronico prende il nome di sindrome delle gambe senza riposo. Per evitare un forte impatto sulla qualità della vita, è bene conoscerlo e sapere come intervenire per curarlo.

Quando si manifesta?

«Questo fenomeno insorge soprattutto di sera e si acutizza nelle ore notturne, quando l’individuo, che si trova sdraiato, cerca di addormentarsi», afferma il professor Michele Terzaghi, responsabile dell’unità complessa neurofisiopatologie e del centro del sonno dell’IRCSS Fondazione Mondino, e professore associato dell’Università di Pavia. Può peggiorare anche quando si sta seduti a lungo, per esempio durante un viaggio in treno o in aereo.

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Sindrome delle gambe senza riposo: sintomi

Le persone colpite dalla sindrome avvertono:

  • irrequietezza motoria;
  • solletico e formicolio dal ginocchio ai piedi;
  • contrazioni.

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità l’80% di questi individui sperimenta anche movimenti periodici degli arti durante il sonno (Periodic Limb Movements of Sleep, PLMS), che insorgono ogni 10-60 secondi.

Le donne sono più a rischio

«Sebbene sia difficile fare un quadro generale, a soffrire di questa sindrome è una percentuale piuttosto alta, fino al 10-15% della popolazione adulta. Sono soprattutto le donne a essere le più colpite. In particolare, in corrispondenza della menopausa oppure durante la gravidanza», continua l’esperto. Stando all’Istituto Superiore di Sanità, infatti, 1 donna su 5 sperimenta i sintomi del disturbo durante il terzo trimestre della gravidanza. Per questo, pur essendo difficile individuarne una causa, la sindrome delle gambe senza riposo può essere collegata ai cambiamenti ormonali.

Sindrome delle gambe senza riposo: cause scatenanti

Tra i fattori che incidono sulla sindrome delle gambe senza riposo si sa con certezza che la dopamina ricopre un ruolo centrale. In particolare, è come se gli input dati dai muscoli avessero un cortocircuito contribuendo a sregolare l’attività. «Anche la carenza di ferro, un minerale coinvolto nella produzione della dopamina, può essere all’origine del problema. Ci sono poi altre patologie riconducibili alla malattia quali: l’insufficienza renale, la sclerosi multipla e i problemi alla tiroide. Anche il ricorso ad alcuni farmaci tra cui vari antidepressivi e neurolettici può scatenare il problema».

Sindrome delle gambe senza riposo e patologie cardiovascolari

Alcuni studi hanno individuato dei fattori predisponenti la sindrome. Secondo recenti studi, chi soffre della sindrome delle gambe senza riposo ha il doppio di possibilità di sviluppare patologie cardiovascolari come l’infarto e la malattia coronarica. La causa è ancora sconosciuta ma si ipotizza che i movimenti rapidi degli arti inferiori siano associati a un aumento del battito cardiaco e della pressione.

I test per arrivare a una diagnosi

Non esiste un test diagnostico specifico per rilevare la sindrome delle gambe senza riposo: la diagnosi viene effettuata durante una visita neurologica attraverso l’osservazione della storia clinica del paziente e della sintomatologia riportata. Importante ricorrere a un esame del sangue dove viene controllato il valore di ferritina plasmatica, ormoni tiroidei, glicemia e creatinina, che è la spia di una possibile insufficienza renale.

Come si cura

Magnesio e yoga per i disturbi più lievi

Nei casi più lievi lo specialista può suggerire alcuni semplici accorgimenti per attenuare i disturbi, come massaggiare delicatamente le gambe, fare un bagno caldo, praticare yoga o tai-chi, distrarre la mente con la lettura o la televisione, camminare o fare stretching. «Anche l’integrazione di magnesio può essere un coadiuvante ai sintomi, sebbene la sua efficacia non sia riportata in letteratura scientifica», continua lo specialista.

Muoversi aiuta a ridurre i fastidi

Il movimento aiuta a ridurre i fastidi, ma il beneficio è temporaneo: non appena ci si rimette a letto i problemi si ripresentano. «In circa il 30% dei casi, questa sindrome riduce significativamente la qualità del sonno. Tre volte o quattro su dieci, poi, fa ritardare l’addormentamento di oltre un’ora», mette in guardia Terzaghi.

Se l’insonnia diventa un problema in più

Spesso capita che la sindrome delle gambe senza riposo provochi insonnia. Svegliando chi ne soffre di notte, il disturbo del sonno può diventare autonomo: «In questi casi, il dottore può prescrivere terapie e medicinali specifici per dormire».

I farmaci per i casi più gravi

Nei casi più gravi, invece, il medico può prescrivere farmaci che regolino i livelli di dopamina, come ropinirolo, pramipexolo, rotigotina, o di ferro, nel caso ci sia una carenza conclamata. In presenza di dolore, lo specialista può consigliare un farmaco antidolorifico. Le cure, purtroppo, non eliminano necessariamente il problema, che nel corso del tempo varia per intensità e frequenza.

Le raccomandazioni

Vietato sottovalutare il problema. «Molte persone dichiarano di convivere con questo disturbo da anni», avverte il professor Terzaghi che invita a migliorare la propria igiene del sonno, andando a dormire sempre al solito orario, evitando alcol abuso di nicotina e caffeina dopo le 18. «Inoltre quando si sospetta di soffrire della sindrome delle gambe senza riposo bisogna rivolgersi al medico di base, che consiglierà una visita da un neurologo, meglio se esperto in Medicina del Sonno per trovare una cura e a risolvere il disturbo, tornando a vivere giorni e notti più sereni».

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Simona Cortopassi

Classe 1980, è una giornalista iscritta all’Ordine regionale della Lombardia. Toscana d’origine, vive a Milano e collabora per testate nazionali, cartacee e web, scrivendo in particolare di salute e alimentazione. Ha un blog dedicato al mondo del sonno (www.thegoodnighter.com) che ha il fine di portare consapevolezza sull’insonnia.
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