La maggior parte degli esperti sostiene che non sia possibile recuperare il sonno perso. Uno studio recente è tornato a sostenere come non sia sufficiente dormire il fine settimana per tentare di rimediare alle poche ore di riposo durante i giorni di lavoro. Si possono leggere i risultati sulla rivista scientifica Current Biology.
Molte persone sono convinte che il sonno funzioni come un conto corrente bancario. Quando stiamo per andare in rosso, basta versare altri soldi per risolvere il problema. Per il sonno non funziona.
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Recuperare il sonno perso? Per ogni ora non dormita, servirebbero quattro notti di riposo adeguato
Un’altra ricerca ha suggerito che una persona avrebbe bisogno di quattro giorni di riposo adeguato per recuperare una sola ora di sonno di debito. Va da sé che è praticamente impossibile recuperare il sonno perso e il debito si accumula continuamente.
Intendiamoci: saltare una notte di sonno, non provoca alcun danno. Anzi alcuni studi sostengono che una volta ogni tanto faccia addirittura bene. L’unica conseguenza che avremo sarà un po’ di stanchezza.
La regolarità è amica del sonno
Ricordiamo che il nostro orologio circadiano comincia a rilasciare melatonina, l’ormone del sonno, intorno alle 9 di sera. I livelli restano alti per tutta la notte, per poi abbassarsi al mattino. L’esposizione alla luce influenza i nostri ritmi circadiani.
Questo è il motivo per cui gli esperti suggeriscono di stare lontani dagli schermi di computer, smartphone e tablet almeno due ore prima di andare a dormire.
Al nostro orologio interno piace la regolarità. Andare a letto più o meno sempre alla stessa ora, così come svegliarsi all’incirca al medesimo orario.
Quali sono i rischi per la salute di un sonno non riposante?
Quando questa regolarità salta, possono arrivare delle conseguenze. Se ad esempio nel fine settimana andiamo sempre a letto tardi, il ritmo circadiano si sposterà in avanti, così la domenica sera anche se vorremmo dormire presto per essere in forma il lunedì, faremo fatica ad addormentarci.
Ci sono poi rischi per la salute legati ai cambiamenti in questo ritmo circadiano, documentati in decine di studi, svolti in genere sui lavoratori notturni. Sappiamo ad esempio che rischiano di più di avere un declino cognitivo e di sviluppare malattie croniche come quelle cardiovascolari.
Chi soffre di privazione di sonno è portato a mangiare di più. In genere per gli spuntini sceglie i cosiddetti comfort food, in genere ricchi di zucchero, sale e grassi saturi.
Per recuperare il sonno perso meglio puntare su un pisolino di una ventina di minuti
Naturalmente essere stanchi durante il giorno peggiora le nostre prestazioni al lavoro o a scuola. Allenarsi è più faticoso e meno gratificante.
Se siamo stanchi e vogliamo cercare di recuperare il sonno perso, meglio fare un sonnellino dopo pranzo. Il riposino dev’essere di venti minuti, mezz’ora al massimo. Sarà sufficiente per ridarci la carica.