Non è tanto l’aspetto estetico a rendere necessaria la correzione di un setto nasale deviato. Una deformazione di questa sottile lamina di osso e cartilagine che separa le cavità nasali può compromettere la corretta respirazione. Alberto Maccari, direttore dell’unità operativa semplice di chirurgia endoscopica faringo-laringea all’Asst Santi Paolo e Carlo di Milano, spiega come si può intervenire.
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Perché qualcuno ha il setto nasale deviato?
Una pallonata, o un trauma di qualsiasi tipo, può facilmente alterare l’andamento rettilineo del setto, ma la deviazione può anche essere un problema congenito, cioè presente fin dalla nascita. Durante lo sviluppo embrionale non è raro, infatti, che la cartilagine cresca in modo disarmonico.
Perché è tanto importante respirare correttamente con il naso?
È fondamentale per evitare, a lungo andare, una serie di problemi. Tra questi aumento della frequenza di raffreddori, bronchiti, otiti, russamento e apnee ostruttive nel sonno, con conseguenze negative sullo stato di salute generale. Il muco nasale, che nelle giuste quantità concorre al benessere dell’apparato respiratorio, filtrando le impurità e garantendo l’umidità e la temperatura ottimali dell’aria inspirata, dev’essere libero di defluire. In presenza di un’importante deviazione del setto tende invece a ristagnare nelle fosse nasali. Il ristagno di muco porta a infiammare le mucose, e non solo quelle delle fosse, ma anche quelle dei seni paranasali, ovvero provoca la sinusite.
Setto nasale deviato: in che modo si può intervenire
Se il difetto è lieve, in alcuni casi può bastare una costante pulizia delle fosse nasali con soluzione fisiologica. Al bisogno si può optare una terapia farmacologica con spray nasali a base di corticosteoroidi. Quando invece la deviazione è tale da provocare un’ostruzione, e costringe quindi a respirare con la bocca, è necessario prendere in considerazione l’opportunità di un intervento chirurgico.
Settoplastica e tecnica endoscopica
Oggi il più delle volte viene eseguito in day surgery, senza necessità di trascorrere una notte in ospedale. Si può intervenire con la tecnica classica di settoplastica, che è un intervento funzionale, finalizzato cioè a ripristinare la giusta posizione del setto per migliorare la respirazione. Non ha quindi nulla a che fare con questioni estetiche. Per correggere la deformità si fa una piccola incisione all’interno della cavità nasale, senza tagli esterni. Si scolla il rivestimento mucoso che riveste la cartilagine e l’osso, per modellare queste strutture e poi riposizionare la mucosa.
Per ripristinare le condizioni fisiologiche del naso si può interviene anche con una tecnica endoscopica. Questa opzione è consigliata in particolare se la deviazione è posteriore, riguarda cioè non solo la cartilagine, ma anche l’osso del setto nasale, e determina un’ostruzione dei seni paranasali. In questo caso, con l’ausilio dell’endoscopio, e grazie alle telecamere di cui è dotato, si riesce a visualizzare con precisione la zona da operare e si può procedere con scarso disagio e rapido beneficio per il paziente. Anche questa tecnica non comporta cicatrici esterne visibili sul viso.
Il post-operatorio
A intervento ultimato, di caso in caso si valuta l’opportunità di posizionare o meno i tamponi nasali. Tendenzialmente si usano, almeno nel corso della prima notte post-operatoria, per ridurre o evitare il rischio di sanguinamento. In seguito il paziente deve eseguire lavaggi nasali con soluzione fisiologica e in una quindicina di giorni si ripristina il buon funzionamento della respirazione. In genere l’intervento è risolutivo e non sono necessari ulteriori operazioni. Tuttavia a volte la situazione può essere particolarmente complessa, per esempio con traumi e deviazione anche a carico della piramide nasale, cioè la parte esterna visibile del naso, e restringimento della regione valvolare, la parte anatomica nasale che limita il passaggio dell’aria all’interno del naso, e così possono essere necessari più interventi.
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