Gli incidenti domestici sono frequenti nelle case degli italiani. Basta un attimo di distrazione per scottarsi con il ferro da stiro, con l’acqua calda oppure con le pentole sul fuoco. «Il risultato è un’ustione, ossia una lesione prodotta dall’azione del calore», spiega Alfredo Borriello, direttore dell’unità operativa di chirurgia plastica dell’ospedale Pellegrini di Napoli (puoi chiedergli un consulto qui). «Può essere più o meno grave, in base soprattutto all’estensione e alla durata del contatto dell’agente ustionante con la cute, e se ne distinguono tre gradi», continua l’esperto. «Nei casi seri, di terzo grado (con necrosi dei tessuti cutanei), bisogna immediatamente andare al pronto soccorso o chiamare il 118. In attesa dei soccorsi l’ideale è far sdraiare il paziente e coprirlo, senza dargli da bere».
USTIONI DI PRIMO E SECONDO GRADO
Le scottature più lievi, di primo grado, comportano arrossamento (o eritema) e procurano bruciore e male. In genere guariscono in una settimana, senza lasciare cicatrici.
Le ustioni di secondo grado causano in genere bolle (flittene), dolore e bruciore intensi: quelle più superficiali si sanano in 10-15 giorni senza lasciare esiti cicatriziali, quelle più profonde guariscono in un lasso di tempo maggiore e possono lasciare cicatrici.
CHE COSA FARE
• Il primo soccorso è il raffreddamento della parte, immergendola nell’acqua fredda nel più breve tempo possibile, per un quarto d’ora. «Ma attenzione: se l’ustione è dovuta a sostanze chimiche, come la calce secca, usare esclusivamente soluzione fisiologica e non acqua», raccomanda Borriello.
• Se la parte lesa è piuttosto estesa o ci sono vesciche, lacerazioni della pelle o carne viva, meglio filare in pronto soccorso.
• Coprire la parte ustionata con le apposite garze medicate o con biancheria di cotone pulita e bagnata.
• Se si sono scottati bambini piccoli, anziani o ammalati, si deve comunque consultare sempre un medico.
• Vanno eliminati eventuali indumenti a contatto con la parte bruciata ma con attenzione. Via anche anelli, bracciali o collane.
• Se c’è un ritardo nella guarigione, è possibile che si stia sviluppando un’infezione: chiamare il medico.
CHE COSA NON FARE
• Non applicare disinfettanti, creme non specifiche, ghiaccio, dentifricio, burro, olio, pomodori o altri rimedi casalinghi.
• Non forare le eventuali bolle per svuotarle del liquido: è un’operazione che è meglio faccia il medico, per evitare infezioni.
• Non comprimere la zona lesionata.
LE NUOVE CURE
Per accelerare la ricostruzione della cute ed evitare infezioni, un aiuto arriva dalle nuove medicazioni come i sostituiti cutanei, il derma artificiale o le colture epidermiche di laboratorio. «Ottimi risultati si ottengono anche con l’applicazione dei gel piastrinici che stimolano la guarigione: le piastrine attivate, sotto forma di gel, elaborano, immagazzinano e rilasciano numerosi fattori di crescita, capaci di stimolare la replicazione delle cellule. Per le cicatrici è consigliato l’uso di cellule staminale e il lipofilling», conclude Alfredo Borriello.
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