Un italiano su 4 soffre di apnee ostruttive del sonno, che se non curate possono avere ricadute pesanti sulla salute e sulla qualità di vita. Luigi Ferini Strambi direttore del Centro per i disturbi del sonno dell’Istituto San Raffaele di Milano e presidente della WASM – World Association of Sleep Medicine (puoi chiedergli un consulto qui) ci aiuta a capire quali sono i sintomi a cui prestare attenzione e che ci devono spingere dal medico e come affrontarli.
Nella videointervista il professor Giuseppe Insalaco, dell’Istituto di Biomedicina e immunologia molecolare del CNR di Palermo, illustra il funzionamento e l’utilità della terapia CPAP.
Professor Ferini Strambi quali sono i sintomi che ci devono far sospettare che soffriamo di apnee notturne?
Sicuramente il sintomo più importante è il russamento. Un russamento che deve essere abituale e intervallato da pause respiratorie. Spesso chi dorme accanto alla persona che soffre di questo problema si accorge che il russare cessa improvvisamente, il soggetto va in questa pausa respiratoria per poi riprendere la respirazione con una sorta di «ruggito».
Un altro elemento importante è la cefalea che può essere presente al mattino dopo il risveglio, e che poi scompare completamente dopo un paio d’ore senza bisogno di prendere farmaci.
Un’altra cosa molto importante è la nicturia, cioè il fatto che il soggetto è costretto a svegliarsi più volte nel corso della notte per andare a fare pipì. Questo fatto è legato alla liberazione di un ormone particolare, l’ormone natriuretico, che viene liberato fisiologicamente nell’organismo per cercare di abbassare la pressione arteriosa nel corso della notte, pressione che altrimenti rimarrebbe elevata. A questo proposito, bisogna prestare attenzione a chi soffre di pressione alta e presenta un’ipertensione farmacoresistente. Molti soggetti che sono ipertesi non riescono ad abbassare la pressione nonostante prendano uno, due, o tre farmaci: in questi casi è doveroso pensare alla sindrome delle apnee ostruttive come possibile causa.
Questi i sintomi: e a livello organico cosa succede?
L’apnea, a livello organico, crea due tipi di problemi: il primo è la frammentazione del sonno, frammentazione che porta ad avere un sonno poco riposante, e quindi un impatto negativo sulle prestazioni cognitive e sulla vigilanza del soggetto, che tenderà facilmente ad assopirsi nel corso della giornata.
Il secondo problema è l’impatto negativo sull’ossigenazione: quando si va in apnea l’ossigeno nel sangue tende a diminuire, e non dobbiamo dimenticare che esistono due organi importanti che hanno bisogno costantemente di ossigeno per funzionare in maniera ottimale il cervello e il cuore.
Si possono curare le apnee notturne?
Sì, è una patologia che si può curare perfettamente. Sono tante le possibilità terapeutiche, prima fra tutte la perdita di peso: a volte bastano anche pochi chili per migliorare la situazione in maniera tangibile. Un’altra terapia molto utilizzata, soprattutto quando le apnee notturne sono numerose, è la terapia ventilatoria CPAP (Continuous Positive Airway Pressure): si tratta di un apparecchio che immette pressione positiva di aria attraverso una maschera nasale, tenendo così aperte le vie aeree (guarda la videointervista al professor Giuseppe Insalaco). Questa apparecchiatura va testata in centri specializzati dove si può stabilire esattamente quale sia la minima pressione d’aria necessaria per cercare di mantenere aperte le vie aeree ed eliminare completamente il problema.
Se non ci si cura, invece, quali sposso essere le conseguenze?
Le conseguenze più immediate sono quelle legate al fatto che il soggetto può avere un colpo di sonno durante la giornata. Una situazione che può avere conseguenze anche gravi se in quel momento si sta guidando, per esempio. Un altro problema essenziale sono le ripercussioni a livello cardiovascolare, che vuol ipertensione arteriosa e aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Poi esistono le problematiche legate al cattivo sonno: le stesse cose negative che può creare un’insonnia posso presentarsi anche in chi soffre di apnee ostruttive del sonno.
17/08/2015
POSSONO INTERESSARTI ANCHE
Apnee nel sonno, quando serve l’intervento?
Tutta la notte a russare? La soluzione non è dormire separati! E vi spieghiamo il perché