La rosacea è una patologia infiammatoria cronica della cute che interessa elettivamente le guance, il naso, le palpebre, il mento e la fronte. «È caratterizzata da ricorrenti episodi di rossore, inizialmente transitorio e fugace (detto flushing) che con il tempo può divenire persistente (eritema permanente), da teleangectasie (i capillari rossi ben visibili) e con comparsa di lesioni infiammatorie (papule/pustole)» spiega Giuseppe Micali, direttore della Sezione di dermatologia e venereologia al Dipartimento di specialità medico-chirurgiche dell’Università di Catania. «Insorge più frequentemente tra i 30 e i 50 anni, anche se potenzialmente può riguardare tutte le fasce d’età, e le donne sembrano esserne affette maggiormente rispetto agli uomini».
In questo articolo
Gli effetti della mascherina sui pazienti con rosacea non trattati
Uno studio italiano, pubblicato su Dermatologic Therapy Journal, ha analizzato le ripercussioni della mascherina, indossata per almeno 6 ore al giorno, nei pazienti con rosacea e acne non in trattamento. In entrambi i casi, i ricercatori hanno riscontrato un peggioramento dei sintomi della malattia, influendo in modo significativo sulla qualità di vita. Per quanto riguarda la rosacea, dopo 6 settimane la patologia ha subito un aggravamento, rilevato sia dal clinico sia dall’autovalutazione del paziente.
«La mascherina indossata per tutta la giornata è dannosa per le dermatosi infiammatorie del viso, proprio come la rosacea», commenta Giovanni Damiani, Assegnista di Ricerca presso l’Università degli Studi di Milano e Direttore dello Young Dermatologists Italian Network (YDIN). «Lo studio ha seguito 36 pazienti con rosacea durante il primo lockdown e ha monitorato l’andamento della patologia valutandola al tempo 0 e dopo 6 settimane. È emerso che l’uso della mascherina favoriva il numero di pustole e l’intensità dell’eritema. In altre parole, amplificava l’infiammazione della pelle dei pazienti esaminati. Risulta, perciò, cruciale consultare il proprio specialista per un monitoraggio stretto della rosacea».
Quali sono i sintomi?
«Chi ne soffre deve fare i conti non solo con questo rossore antiestetico, ma anche con la possibile comparsa di lesioni infiammatorie (papule/pustole) nonché alterazioni agli occhi (fotosensibilità, congiuntivite) a cui frequentemente si associano sensazione di calore, bruciore o prurito (di intensità variabile) in corrispondenza delle aree affette» continua il dermatologo.
Quali sono le cause della rosacea?
Le cause non sono ancora state completamente chiarite. «Vi è evidenza di una componente genetica, ipotizzata per la ricorrenza della rosacea in più membri della stessa famiglia. All’origine della patologia ci sarebbero anche alterazioni del sistema vascolare, come una dimostrata vasodilatazione di capillari preesistenti e/o iperespressione di molecole ad azione vasodilatante. Ma anche modificazioni dell’immunità innata, cioè una documentata risposta eccessiva infiammatoria della cute anche nei confronti di stimoli diversi e di fattori microbici locali quali l’acaro Demodex folliculorum» spiega Micali.
Come si diagnostica?
Una diagnosi corretta e precoce, in una malattia complessa e multifattoriale come la rosacea, è di fondamentale importanza e si basa sull’esame fisico del paziente, sulla raccolta della storia clinica e sull’esclusione di altre patologie che presentano un quadro sintomatologico simile. «La classificazione tradizionale comprende quattro sottotipi di rosacea: eritemato-teleangectasica, papulo-pustolosa, un terzo sottotipo caratterizzato dal sottotipo 1 o 2 con interessamento oculare, e fimatosa. Tale suddivisione in quattro varianti, tuttavia, presenta dei limiti, in quanto nella pratica clinica i sottotipi spesso tendono a sovrapporsi, rendendo talvolta complessa la gestione terapeutica» prosegue il medico.
Quali sono le terapie disponibili per la rosacea?
«I trattamenti devono essere rivolti a ottenere il più alto grado di risoluzione clinica delle manifestazioni ma anche migliorare la qualità di vita della persona affetta», aggiunge il dermatologo. »Da un punto di vista terapeutico si fa sempre più ricorso alla cosiddetta terapia combinata, ovvero all’associazione di farmaci per via orale, di agenti topici e di terapie fisiche».
• Terapie sistemiche: il farmaco per uso sistemico attualmente approvato per il trattamento delle lesioni infiammatorie della rosacea (papule/pustole) è la doxiciclina, un antibiotico che a dosi sub-microbiche (40 mg) ha dimostrato di possedere un effetto antinfiammatorio; l’uso della isotretinoina (approvata solo per il trattamento dell’acne grave) è riservato rigorosamente a casi selezionati.
• Terapie topiche: brimonidina (indicata per la cura dell’eritema persistente), ivermectina, metronidazolo e acido azelaico (suggeriti per il trattamento delle papule/pustole).
• Terapie fisiche: sono indicate per il trattamento delle teleangectasie e comprendono vari tipi di laser e luce pulsata (IPL).
Eliminare i fattori scatenanti e aggravanti
Una corretta gestione terapeutica della rosacea non può prescindere dall’eliminazione (o limitazione) dei noti fattori scatenanti e/o aggravanti, in particolare quelli che possono indurre l’insorgenza dei flushing. Ecco i principali:
- raggi UV (del sole e delle lampade abbronzanti)
- bagno con acqua troppo calda/fredda e sauna
- forti sbalzi di temperatura
- stress e ansia
- esercizio fisico intenso
- cibi molto piccanti
- alcolici
- alcuni farmaci quali i retinoidi (topici) e i corticosteroidi (topici/sistemici)
- cosmetici contenenti sostanze quali alcol etilico o benzilico, fragranze, mentolo
Cura della pelle
Una cura appropriata della pelle è parte integrante della gestione terapeutica della rosacea, in quanto contribuisce a migliorare i sintomi ed ad alleviare le manifestazioni «secondarie» della malattia (sensazione di bruciore e secchezza cutanea). I consigli essenziali per un corretto skincare riguardano:
- Detergenti delicati (meglio se sotto forma di acqua micellare, schiuma, dischetti o flaconcini monouso contraddistinti da un ottimo profilo di tolleranza e sicurezza).
- Creme idratanti leggere (creme acqua/olio) a base di principi attivi in grado di migliorare il microcircolo, come pure di agenti lenitivi/antinfiammatori.
- Creme solari con fattore protettivo (SPF) di almeno 30, che oltre ai filtri chimici devono contenere schermi fisici (ossido di zinco, biossido di titanio), per garantire la giusta protezione anche nei confronti dei raggi infrarossi (IR).
- Per mascherare il rossore cutaneo può essere impiegato un make up correttivo (solitamente arricchiti da pigmenti di colore verde), caratterizzato da alta coprenza e assenza di sostanze potenzialmente irritanti.