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Il ritiro spirituale modifica il cervello

Attraverso la preghiera e la meditazione cambia i circuiti nervosi del benessere

Sempre più persone decidono di spendere le proprie vacanze in maniera alternativa, optando per qualche giorno di ritiro spirituale per staccare la spina e prendersi una pausa dalla frenesia quotidiana. Un’ottima scelta, a giudicare dai risultati di uno studio pubblicato dalla Thomas Jefferson University di Philadelphia sulla rivista Religion, Brain & Behavior.

Lo studio

I ricercatori hanno preso in esame 14 persone di religione cristiana, di età compresa fra i 24 e i 76 anni, che avevano partecipato ad una settimana di ritiro praticando gli esercizi spirituali dei gesuiti.
La loro mattinata cominciava con una funzione religiosa di gruppo, mentre il resto della giornata proseguiva nel silenzio e nella meditazione solitaria in attesa dell’incontro con la guida spirituale. Al termine della settimana di ritiro, i partecipanti sono stati sottoposti a una serie di test per valutare la loro percezione di benessere, tensione, fatica e per verificare eventuali modificazioni a livello cerebrale.

Gruppo San Donato

I risultati

I dati raccolti dimostrano che la settimana di ritiro spirituale determina un aumento della percezione del benessere e una riduzione delle tensioni e della sensazione di fatica. Grazie ad una speciale tac, è stato possibile scoprire che il numero delle molecole che trasportano la dopamina nel cervello era calato del 5-8%, mentre i trasportatori della serotonina si erano ridotti del 6,5%. Questa modificazione ha fatto sì che nel cervello circolassero maggiori quantità di questi due neurotrasmettitori legati al piacere e al benessere, aumentando di conseguenza le emozioni positive e la predisposizione alle esperienze spirituali.

Più domande che risposte

«La serotonina e la dopamina fanno parte dei circuiti legati alla gratificazione e alle emozioni – spiegano i ricercatori – e ciò aiuta a capire perché queste pratiche generano esperienze emotive potenti e positive. In un certo senso, il nostro studio genera più domande che risposte: ora vogliamo capire quali aspetti del ritiro determinano i cambiamenti osservati nei sistemi dei neurotrasmettitori e se ritiri spirituali differenti possono generare effetti diversi».

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