Ridurre le sigarette per la salute del cuore non è utile. Se vogliamo cercare di recuperare la sua piena funzionalità dobbiamo smettere. Arriva un nuovo e imponente studio che conferma come non ci sia una soglia di sicurezza quando si parla di fumo di tabacco. In pratica fumare meno non aiuta quando si parla di malattie cardiovascolari e tumori.
È questo in estrema sintesi il risultato di una ricerca del Samsung Medical Senter in Corea del Sud, coordinata
da Su-Min Jeong e pubblicata sulla rivista scientifica European Heart Journal. Lo stesso studio ricorda come anche riposare bene sia estremamente utile per la salute del cuore.
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Ridurre le sigarette per la salute del cuore: la ricerca sud coreana
I ricercatori in forza al centro di ricerca sud coreano hanno messo sotto la lente d’ingrandimento le informazione di 900.000 fumatori con un’età superiore ai 40 anni. Tutti i partecipanti avevano avuto dei controlli sul loro stato di salute nel 2009 e nel 2011. Quindi il team di lavoro ha potuto analizzare i cambiamenti nel loro fisico. Tra queste 900.000 persone ce ne erano alcune che hanno continuato a fumare come sempre, altre che avevano smesso, altre ancora che avevano diminuito il numero di sigarette tra il 20 e il 50 per cento.
Serve solo smettere. Attenzione a chi smette per riprendere: è addirittura peggio
I risultati spengono le speranze di chi pensa che basti limitarsi. Coloro che avevano smesso hanno visto una riduzione del rischio di ictus e infarto di circa un quarto, rispetto agli altri due gruppi. Nel dettaglio, le probabilità di essere colpiti da ictus scendono del 23% e di infarto del 26 per cento. Quello che ha colpito è che chi aveva diminuito, anche dimezzando il numero di sigarette non aveva alcun beneficio per questa decisione. Ma c’è di più. Chi ha smesso ma poi ha ripreso a fumare ha un rischio superiore al 50% di essere colpito da un evento cardiocircolatorio, rispetto a chi non ha più ripreso con il vizio.
Altro dato importante è quello che smettere di fumare ha sempre benefici sulla salute, ma diventano più importanti se si è ancora giovani. Questo molto probabilmente si deve al fatto che non si sono sviluppate ancora malattie croniche, quindi non reversibili.
I ricercatori non hanno spiegato perché una diminuzione del numero di sigarette non comporti alcun vantaggio.
Limiti dello studio
La ricerca è accompagnata da un editoriale firmato da Charlotte Andersson e Amalie Lykkemark Møller della Boston University School of Medicine. Il primo limite dello studio è la scarsissima presenza di dati sulle donne. Solo il 5% dei partecipanti è di sesso femminile. Inoltre non ci sono dati sull’uso delle sigarette elettroniche e quelle a tabacco scaldato che sono ormai molto usate. È dei giorni scorsi la notizia che l’Inghilterra sta pensando di farle vendere addirittura in farmacia come sistema per cercare di smettere di fumare.