Il 10 marzo si celebra la Giornata Mondiale del rene. Per l’occasione, la Fondazione Italiana del Rene e la Società Italiana di Nefrologia, insieme alla comunità medico-scientifica, puntano i riflettori sull’importanza della prevenzione per preservare la salute dei reni. Un ruolo chiave in tal senso è svolto anche da un corretto stile di vita, da un’alimentazione appropriata, oltre a un controllo periodico di alcuni valori spia per identificare precocemente la malattia e agire allo stadio iniziale.
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Oltre 3,5 milioni di italiani soffrono di malattia renale cronica
In Italia oltre 3,5 milioni di persone soffrono di malattia renale cronica. La patologia può colpire a tutte le età e causa la progressiva perdita della funzionalità renale fino a rendere necessari la dialisi o il trapianto dei reni. Nonostante sia estremamente diffusa, e si prevede sarà la quinta principale causa di morte entro il 2040, 7 italiani su 10 non hanno mai fatto visite specialistiche per il controllo dei reni. È quanto emerge dalla survey Bridge the knowledge gap condotta da AstraRicerche per la Società Italiana di Nefrologia su un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta.
«Questo dato si spiega perché ci si preoccupa della salute dei reni non in ottica di prevenzione, ma quando ormai la malattia è in uno stadio avanzato» spiega Piergiorgio Messa, Presidente SIN, Direttore di Unità Operativa Complessa di Nefrologia, Dialisi e Trapianto Renale – Policlinico di Milano e Professore Ordinario di Nefrologia all’Università degli Studi di Milano. «Per questo il nostro obiettivo è riuscire a colmare il gap conoscitivo di questa malattia».
Per giungere a una diagnosi bastano pochi e semplici esami
«Quando i reni non sono più in grado di svolgere le normali funzioni di eliminazione delle scorie, del mantenimento della composizione dei liquidi corporei e della produzione di ormoni, si parla di insufficienza renale, una malattia insidiosa che in molti casi non presenta sintomi fino agli stadi più avanzati», spiega Massimo Morosetti, Presidente FIR, Fondazione Italiana Rene.
Per giungere a una diagnosi e impostare una strategia terapeutica che rallenti l’evoluzione della malattia, sono sufficienti alcuni semplici esami tra cui il controllo della pressione arteriosa, la misurazione della creatinina nel sangue, l’analisi delle urine e, se necessario, un esame ecografico dei reni.
Stile di vita e alimentazione svolgono un ruolo fondamentale
Adottare uno stile di vita corretto, bilanciando l’alimentazione con l’attività fisica e l’assunzione di acqua è indispensabile per contrastare la malattia renale cronica. «Sia la dieta mediterranea sia la dieta DASH, che privilegia frutta, verdura, carboidrati da cereali integrali, derivati del latte, pesce e carne bianca ecc., hanno un valore fortemente preventivo in termini di riduzione dell’incidenza di malattia renale cronica e di rischio cardiovascolare», afferma Ersilia Troiano, Presidente ASAND, Associazione Scientifica Alimentazione Nutrizione e Dietetica. «È inoltre fondamentale tenere sotto controllo le patologie predisponenti, quali ipertensione arteriosa e diabete».
L’alimentazione gioca un ruolo chiave non solo in ottica di prevenzione, ma anche nella strategia terapeutica in presenza di malattia renale conclamata, per ritardare la progressione del danno renale e l’ingresso in dialisi, come indicato nelle principali Linee guida nazionali e internazionali.
Le iniziative promosse da Fir e Sin
In occasione della Giornata Mondiale del rene, sono molte le iniziative promosse da Sin e Fir per sensibilizzare la popolazione a una maggiore consapevolezza sulla malattia renale cronica. «Il nostro obiettivo come Fondazione è quello di avvicinarci ai pazienti, informarli e prevenire quanto più possibile questa malattia. A tal proposito abbiamo avviato una serie di iniziative interessanti tra cui la realizzazione di una locandina che verrà affissa in tutte le sale d’attesa di ospedali e ambulatori. È una sorta di decalogo di attività fisica, consigli nutrizionali e altro per prevenire la malattia, con anche un indirizzo mail a cui è possibile inviare quesiti e ricevere una risposta da un nefrologo».
Tra le altre iniziative, parte a Roma il progetto di screening gratuito rivolto alla popolazione generale, ma anche alle persone disagiate che hanno accesso limitato a percorsi diagnostici e terapeutici. Promosso dalla UOC di nefrologia dell’Azienda universitaria Policlinico Umberto I, in collaborazione con Caritas, la campagna ha come obiettivo quello di «diffondere la conoscenza della nefrologia e far emergere possibili casi non diagnosticati per avviarli a percorsi terapeutici preventivi» afferma Sandro Mazzaferro, direttore di Unità operativa complessa di nefrologia, dialisi e trapianto renale – Policlinico Umberto I di Roma e professore ordinario di nefrologia all’università degli Studi Sapienza di Roma e membro del Consiglio direttivo Sin.