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Quanto inquina frenare? Le emissioni non di scarico inquinano moltissimo. Le nuove normative si concentrano molto sui gas di scarico, ma un nuovo studio sottolinea come le emissioni dell’usura del sistema frenante delle automobili siano addirittura più pericolose per la nostra salute del famigerato gasolio.
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Solo dal prossimo primo luglio le aziende dovranno fare attenzione al sistema frenante
La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Particle and Fibre Toxicology, spiega che le particelle prodotte dal consumo delle pastiglie dei freni colpiscano direttamente i polmoni. Solo in Italia ogni anno queste emissioni producono qualcosa come 10.400 tonnellate di particolato, la polvere sottile che riesce a raggiungere tutto l’apparato respiratorio.
Per la prima volta una normativa europea, la Euro 7 che entrerà in vigore dal prossimo primo luglio, sottolinea come sia importante intervenire sui freni, che nel 2050 potrebbero rappresentare fino al 90% delle emissioni dei veicoli.
Quanto inquina frenare? I risultati dello studio
I ricercatori hanno coltivato cellule del tutto simili a quelle della mucosa dei polmoni e le hanno esposte alle emissioni del gasolio e a quelle del sistema frenante. I risultati hanno dimostrato che queste ultime causerebbero più problemi del diesel. In particolare aumentano il rischio di tutte le malattie polmonari, comprese tumori, asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva e fibrosi polmonare.
Il principale indiziato è il rame contenuto nelle pastiglie dei freni. Prima era anche peggio, visto che erano costruite con il pericolosissimo amianto, messo fuori produzione dal 1992.
Auto elettriche e ibride?
Il problema colpisce anche le auto elettriche e quelle ibride. È vero che loro utilizzano il cosiddetto sistema di frenata rigenerativa che consente alla parte elettrica del motore di rigenerarsi, ma per fermare l’auto servono comunque le pastiglie dei freni.
Lo smog uccide decine di migliaia di persone ogni anno in Italia
Gli effetti dell’inquinamento sono pesantissimi sulla salute, soprattutto di anziani e bambini. Solo nel nostro Paese l’inquinamento atmosferico causa un numero elevato di decessi prematuri. Nel 2022 si sono registrate circa 71.870 morti attribuibili all’inquinamento dell’aria.
Un altro rapporto indica che l’esposizione a polveri sottili (PM2.5) è responsabile di 48.600 decessi nel Paese.
Questi dati evidenziano l’urgenza di adottare misure efficaci per ridurre l’inquinamento e proteggere la salute pubblica.