La tonsillite è l’infiammazione delle tonsille palatine, che costituiscono il tessuto linfatico posto vicino all’ugola. Questi organi possono infiammarsi, e quindi ingrossarsi, a causa di un’aggressione virale o batterica. Le tonsille, così come le adenoidi, si atrofizzano progressivamente fino a scomparire negli individui in età adulta. Questo problema, quindi, colpisce soprattutto i bambini e i giovani. Spesso può accadere che i bambini siano colpiti più volte anche nella stessa stagione da questa infiammazione. Non va assolutamente sottovalutata perché può portare a conseguenze anche importanti.
In questo articolo
Quali sono le cause della tonsillite?
Solitamente a scatenare questa infiammazione sono i virus parainfluenzali e l’Epstein Barr, responsabile della mononucleosi. A provocare quella batterica, invece, sono soprattutto lo streptococco, lo pneumococco e lo stafilococco.
Quali sono i sintomi?
La tonsillite si manifesta con:
- mal di gola,
- gonfiore alle tonsille,
- difficoltà di deglutizione,
- mal d’orecchio,
- presenza di placche,
- ingrossamento dei linfonodi del collo, febbre.
Come si diagnostica?
L’infiammazione alle tonsille si accerta attraverso la visita otorinolaringoiatrica, durante la quale il medico ispeziona le vie aeree, esegue un tampone faringeo e palpa i linfonodi del collo. Si può procedere anche a un’autoanalisi, perché le tonsille si sentono distintamente.
Come si cura la tonsillite?
Se si tratta di un’infiammazione virale il medico consiglierà farmaci antinfiammatori non steroidei come il paracetamolo e l’ibuprofene. Se l’infezione è di origine batterica il medico prescrive una terapia antibiotica, da somministrare per via orale, intramuscolare o endovenosa.
Per prescrivere l’antibiotico bisogna procedere o con un test rapido o con un tradizionale esame del tampone faringeo. Il primo si fa direttamente nello studio del medico, il secondo viene spedito in un laboratorio e occorrono un paio di giorni per avere la risposta. Bisogna sottolineare che solo il 30% delle tonsilliti richiede il ricorso all’antibiotico. Quindi, solo se il test è positivo verrà prescritto dal medico. Generalmente si raccomanda di assumere l’amoxicillina per dieci giorni. In alcuni casi possono essere indicate le cefalosporine per cinque giorni.
Tonsillite ricorrente
Se questa infiammazione si ripete va escluso che il paziente sia affetto da Mycoplasma pneumoniae, un batterio atipico che causa tonsilliti, bronchiti e polmoniti. Per capire se è questa la causa che produce un ritorno ricorrente del problema il test rapido non è sufficiente, perché non è in grado di scoprire il Mycoplasma. Va quindi verificato con esami più approfonditi. Secondo le linee guida del Ministero della Salute, se invece il bambino ha sei tonsilliti batteriche da streptococco nell’arco di un anno e cinque in quello successivo può essere indicato procedere all’intervento di asportazione delle tonsille
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