Gli effetti collaterali della terza dose di vaccino sono del tutto simili a quelli delle altre dosi. È questa in estrema sintesi la conclusione cui sono arrivati gli esperti statunitensi dei Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie. A renderlo noto è stato il direttore Rochelle Walensky, che ha anche sottolineato come i nuovi dati dimostrino che sia ben tollerato. Qui si possono trovare tutti i dati nel dettaglio.
“La frequenza e il tipo di effetti collaterali della terza dose di vaccino sono del tutto simili a quello delle seconde dosi. Sono perlopiù moderati o lievi e durano poco. Come per le primi dosi, anche in questo caso i sintomi sono apparsi entro le 48 ore dalla vaccinazione.
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Effetti collaterali della terza dose di vaccino: ecco i dati dei CDC americani
Al 19 settembre di quest’anno oltre 2.200.000 americani avevano ricevuto la terza dose. Tra loro circa 22.000 hanno risposto volontariamente a un questionario che chiedeva loro come si sentissero dopo il cosiddetto booster. Circa 7.000 di loro non hanno avuto alcun effetto indesiderato. Si tratta del 32 per cento. Il 28%, quindi 6.200 americani, ha invece spiegato di avere avuto difficoltà il giorno successivo alla vaccinazione.
Quali sono stati i sintomi più frequenti?
- Il sintomo più importante è stato il dolore al braccio, avvertito nel 71% dei casi.
- Il 56% ha notato stanchezza,
- il 43,4% ha lamentato mal di testa.
- Il 7% ha invece manifestato dolori forti.
- Quasi il 2% è dovuto ricorrere all’assistenza di un medico,
- 13 persone sono state ricoverate in ospedale.
Effetti indesiderati simili a quelli della seconda dose
Le percentuali sono in linea con quello che è accaduto con la seconda dose di vaccino. Al momento non ci sono dati su alcuni degli effetti indesiderati registrati con le prime due dosi che hanno fatto molto discutere. Primo fra tutti le miocarditi, ma questo potrebbe dipendere dal fatto che questi eventi cardiaci hanno colpito soprattutto i giovani. Come sappiamo al momento la Food and Drug Administration, che è l’agenzia americana del farmaco, ha autorizzato la terza iniezione del vaccino solo per le persone fragili e per chi abbia compiuto almeno 65 anni di età. Va ricordato che negli Stati Uniti nessun cittadino ha ricevuto il vaccino AstraZeneca.