Per poter donare il sangue bisogna possedere alcuni requisiti minimi. Quali? È necessario avere un’età compresa tra i 18 e i 60 anni e un peso non inferiore ai 50 kg. La pressione arteriosa massima deve essere compresa tra 110 e 160 mm Hg, quella minima tra 60 e 100 mm Hg. Le pulsazioni devono essere comprese tra 50 e 100 battiti al minuto (con frequenza inferiore se si pratica attività sportiva), l’emoglobina non deve essere inferiore a 12,5 g/dL nelle donne e 13,5 g/dL negli uomini. Nelle ultime 6 ore il donatore non deve aver consumato pasti abbondanti ma non deve nemmeno essere a digiuno da più di 15 ore. Si può donare il sangue solo se non si hanno avuto gravi malattie in passato né si sta seguendo una terapia farmacologica.
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Attenzione ai viaggi che fate
Non tutti sanno che per poter candidarsi alla donazione di sangue è necessario prestare attenzione ai viaggi che sono stati fatti o che sono in programma: recarsi in determinate zone del mondo ci espone al rischio di malattie infettive, trasmissibili con trasfusioni di sangue. Questo non significa che chi varca i confini italiani per raggiungere mete esotiche e tropicali (ma non solo) non può più donare il sangue: spesso si tratta solo di una sospensione temporanea. Ad esempio, se abbiamo soggiornato in zone endemiche per la malattia della Febbre del Nilo (West Nile Virus) dobbiamo aspettare 1 mese dal nostro ritorno per poter nuovamente donare; se ci siamo recati in zone endemiche per malattie tropicali e malaria, il tempo di sospensione è di 6 mesi. Insomma, se siamo stati all’estero recentemente o se abbiamo intenzione di andarci, è meglio controllare l’elenco dei Paesi a rischio.
Attenzione alle cure odontoiatriche
Che dovessimo sospendere la donazione (temporaneamente o in modo permanente) in presenza di alcune malattie (come tumori maligni, diabete, disturbi cardiovascolari) e dopo aver subito trapianti era abbastanza prevedibile. Pochi sanno, però, che anche nel caso di cure odontoiatriche bisogna interrompere la donazione per un tempo limitato. Se ci siamo sottoposti ad applicazione di ponte dentario, corona, otturazioni e cure da parte di odontoigienista (come ad esempio l’ablazione del tartaro), è meglio lasciar passare 2 giorni prima di donare il sangue. Per le estrazioni dentarie, devitalizzazioni e impianti con perno sintetico la sospensione è di 7 giorni; per gli innesti ossei, l’interruzione è di 4 mesi.
Attenzione a tatuaggi e piercing
Chi ha tatuaggi e piercing può donare il sangue? È un dubbio più che lecito che va chiarito subito: sì, le persone con tattoo e fori nelle orecchie (ma anche da altre parti) possono candidarsi per la donazione. L’importante è che dopo essersi sottoposti a queste pratiche si aspetti 4 mesi prima di donare: in questo periodo, infatti, si è più esposti a infezioni che potrebbero essere trasmesse con la trasfusione.
Attenzione al comportamento sessuale
Essere sinceri sulle proprie abitudini sessuali quando ci si sottopone al colloquio per l’idoneità alla donazione del sangue non equivale a dire quale sia il proprio orientamento sessuale: che gli aspiranti donatori omosessuali vengano esclusi dalla pratica della donazione è solo un luogo comune. In realtà i medici si limitano a valutare se il comportamento sessuale del soggetto può essere considerato potenzialmente pericoloso per chi dovrebbe ricevere il sangue donato.
Nel caso in cui si siano verificati rapporti eterosessuali, omosessuali o bisessuali con partner occasionale, con soggetti tossicodipendenti o con persone nate in Paesi in cui l’Aids è una malattia diffusa, bisogna aspettare 4 mesi dall’ultima esposizione prima di poter tornare a donare il sangue. Se il comportamento sessuale attuale, abituale o reiterato espone un soggetto ad alto rischio di contrarre malattie infettive trasmissibili con il sangue, la sospensione invece è permanente. Le preferenze sessuali – è bene ricordarlo – non sono affatto vincolanti.
Attenzione a gravidanze e aborti
Le donne che vogliono fare una donazione devono sapere che durante il ciclo mestruale e la gravidanza non possono assolutamente donare il sangue. Dopo il parto o dopo un aborto, invece, permane la sospensione dalle donazioni per 6 mesi.
Attenzione ai farmaci
Per quanto riguarda la sospensione relativa all’assunzione di farmaci, il periodo di sospensione può variare (temporaneo e definitivo) a seconda del principio attivo del farmaco prescritto e della malattia oggetto di cura. Nel caso di assunzione di antibiotici e antimicotici (per via endovenosa, intramuscolare o per bocca), antidiarroici, antivertiginosi la sospensione dalla donazione di sangue è di 15 giorni. Se siamo venuti in contatto con persone affette da patologie infettive ed esantematiche (come varicella, morbillo, scarlattina, ecc) non si può donare per un mese.
I tipi di donazione
Quanti tipi di donazioni esistono? In cosa si differenziano? Oltre alla donazione di sangue intero, che è la raccolta di 420-450 ml di sangue contenente globuli rossi, globuli bianchi, piastrine e plasma, è possibile donare i singoli componenti del sangue attraverso una procedura chiamata aferesi.
Si può donare solo il plasma (plasmaferesi), cioè la componente liquida del sangue grazie alla quale le cellule sanguigne possono circolare. Questa donazione dura dai 35 ai 50 minuti e si effettua nei centri trasfusionali abilitati. Grazie a un separatore cellulare è possibile dividere il plasma dalle altre componenti ematiche, che vengono reinfuse nel circolo sanguigno. Tra una donazione e l’altra possono trascorrere anche solo 14 giorni perché il plasma si rigenera repentinamente.
Si possono donare solo le piastrine (piastrinoaferesi), cioè gli elementi del sangue che contribuiscono alla coagulazione e bloccano le emorragie. Questa donazione dura all’incirca un’ora e mezza e anch’essa va eseguita all’interno di strutture trasfusionali abilitate a questo tipo di operazione. In questo caso, un separatore cellulare estrae dal plasma le piastrine, mentre tutte le altre componenti ematiche vengono reinfuse nel sangue. Si possono effettuare solo 6 donazioni all’anno.
Si possono effettuare donazioni multiple delle componenti ematiche. Come ad esempio l’eritroplasmaferesi (globuli rossi e plasma), eritropiastrinoaferesi (globuli rossi e piastrine), plasmapiastrinoaferesi (plasma e piastrine) e donazione di piastrine raccolte in due sacche.
Autotrasfusione, una procedura grazie alla quale si può trasfondere a un soggetto il sangue prelevato dallo stesso. Questo tipo di trasfusione può servire nel caso di interventi chirurgici programmati per compensare le eventuali perdite ematiche.
Ogni quanto si può donare il sangue
Si può donare il sangue intero ogni 90 giorni, anche se la frequenza annua varia a seconda del genere. Gli uomini possono donare solo 4 volte all’anno. Mentre le donne in età fertile solo 2 all’anno (perché sono già soggette a perdite ematiche a causa del ciclo mestruale).
Cosa fare dopo la donazione
Dopo aver donato il sangue è bene seguire alcune semplici precauzioni. Nel corso della giornata è consigliato bere acqua in abbondanza, evitare l’attività fisica intensa (come ad esempio allenamento in palestra, nuoto, corsa), non praticare hobby particolarmente rischiosi che possano compromettere salute e sicurezza personale, non mettersi al volante per tragitti lunghi. In caso di malessere dobbiamo avvertire subito il Centro presso il quale ci siamo rivolti per la donazione. Dopo esserci sottoposti al prelievo, abbiamo anche la possibilità di ristorarci e reintegrare i liquidi gratuitamente nella struttura dove abbiamo donato.
Fonte dati: U.O.C. Centro Trasfusionale di Fondazione IRCCS Cà Granda – Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. Per ulteriori approfondimenti visita il sito.