Salute

Pulizie di casa: ecco i pericoli nascosti nelle sostanze chimiche usate

Le sostanze più nocive sono candeggina, ammoniaca e soda caustica: ecco perché

Candeggina, disgorganti, igienizzanti, pane, frutta, latte. I detersivi per la pulizia di casa si trovano puntualmente nella lista della spesa. Li acquistiamo e li accumuliamo, senza pensarci troppo, eppure cosi facendo si potrebbe dire che ammucchiamo in casa un piccolo arsenale. Il condizionale è d’obbligo, perché di fatto i prodotti in sé sono sicuri, non certo armi chimiche: la regolamentazione europea prevede che tutte le sostanze presenti nei detergenti in commercio siano sempre attentamente valutate per i vari utilizzi e presenti in concentrazioni non associate a pericoli per la salute. Peccato però che quando si tratta di pulizie di casa può succedere di lasciarsi prendere un po’ da una certa smania da disinfezione e si finisca con l’esagerare.

Può accadere e infatti accade. Non a caso più dell’80% delle intossicazioni da prodotti per le pulizie avviene tra le mura domestiche e non nell’ambiente lavorativo, dove ci sono normative di protezione molto stringenti. Il pulito «troppo-pulito» e soprattutto le pulizie senza le dovute cautele si ritorcono contro la nostra salute. Lo scotto più alto, stando ai dati, è pagato dall’apparato respiratorio, quando le sostanze vengono inalate troppo a lungo, e dall’apparato digerente, quando ingerite accidentalmente, anche in dosi apparentemente basse. Non va meglio alla cute: si può andare da banali irritazioni fino a piccole ustioni. Meno comuni, ma possibili, alla lista delle conseguenze accidentali vanno aggiunti i danni agli occhi, in genere per piccoli schizzi oppure per il contatto diretto.

Gruppo San Donato

I pericoli delle sostanze chimiche

I prodotti non sono tutti uguali, e non tutti espongono a un rischio. «I più pericolosi sono candeggina, ammoniaca, soda caustica e, in misura minore, gli anticalcare», spiega Corrado Galli, presidente della Società Italiana di Tossicologia (SITOX).

Candeggina

«La candeggina è la prima della lista, perché è in assoluto la causa della maggior parte delle segnalazioni ai nostri centri antiveleni. Per composizione chimica è fortemente caustica e corrosiva: distrugge tramite ossidazione non soltanto batteri e germi, ma pelle, organismi viventi, tutto ciò che incontra, perfino i metalli. Può provocare ustioni, lesioni oculari e danni permanenti al tratto digerente».

Ammoniaca

Anche con l’ammoniaca non c’è da scherzare. Per le pulizie di casa è uno dei tipici prodotti multiuso, perché fa di tutto: igienizza, smacchia, rimuove gli odori, sgrassa le superfici, ma se inalata in gran quantità può provocare tosse, broncospasmo, difficoltà a respirare. «In una persona sana il problema si risolve nel giro di poco, diverso è se si soffre di asma o bronchite: in tali casi si può rendere necessario anche un ricovero», continua Galli.

Soda caustica

I prodotti a base di soda caustica, come alcuni comuni sturalavandini, possono produrre vapori irritanti per occhi e vie respiratorie, e nuocere alla pelle.

Non bisogna fare miscele 

Quindi come diminuire i rischi? «Per prima cosa si devono leggere le etichette dei prodotti prima di usarli, seguendo le istruzioni e, se previsto, indossando gli indumenti protettivi come guanti o mascherine», avverte Galli. «Poi, mai miscelare i prodotti tra loro, perché possono svilupparsi reazioni molto aggressive. Un caso su tutti è la candeggina che viene a contatto con l’ammoniaca: l’ipoclorito di sodio reagisce formando clorammine, composti irritanti dall’odore pungente che possono provocare tosse, nausea, respiro affannoso, irritazione agli occhi fino a un’intossicazione alle vie respiratorie. In un caso simile bisogna andare al pronto soccorso o chiamare un centro antiveleni. Spesso il numero è riportato anche sull’etichetta del prodotto, così come delle prime indicazioni su cosa fare prima dei soccorsi».

I mix non sono ammessi neanche con i prodotti dagli ingredienti naturali, ad esempio qualche goccia di aceto con la candeggina forma cloro in forma gassosa irritante per occhi, naso e gola. Le uniche miscele possibili sono quelle già previste per gli elettrodomestici, come detersivo e ammorbidente in lavatrice o detergente e brillantante in lavastoviglie.

Non esagerare con quantità e frequenza

«Sia chiaro, vivere in un ambiente pulito è giusto e salutare; l’importante è non esagerare sia nelle quantità dei prodotti utilizzati sia nella frequenza delle pulizie», precisa il presidente della SITOX. Anche perché alcuni studi scientifici affermano che vivere in un ambiente troppo pulito, senza venire a contatto con i microrganismi che popolano normalmente superfici e alimenti, aumenta la probabilità che il sistema immunitario risponda in maniera anomala a sostanze del tutto normali, e quindi che l’organismo sviluppi allergie.

Arieggiare sempre gli ambienti di casa

Mantenere un’igiene domestica corretta significa non strafare e ricordarsi di arieggiare casa tutti i giorni. Gli esperti consigliano circa un’ora la mattina e sempre dopo aver pulito gli ambienti per proteggerci da gas tossici che si possono sprigionare dai prodotti. «Quanto basta per creare piccole correnti che consentano il ricambio dell’aria», interviene Fausto Orecchio, già professore di igiene all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e autore del Manuale di igiene (Editore Seam). «Serve anche per stabilizzare temperatura e livello di umidità ed evitare che si formino acari, batteri, muffe».

I danni all’ecosistema

Puliamo casa e inquiniamo il pianeta. I danni derivati dall’abuso – o cattivo uso – dei prodotti per l’igiene domestica si ripercuotono anche sull’ambiente. Innanzitutto buttiamo troppi detergenti dannosi nello scarico del lavandino e nel water. Ammoniaca e candeggina sono tossiche per tutto l’ecosistema marino, con effetti di lunga durata ancora oggi solo parzialmente noti e difficili da quantificare. Gli oceani e tutti gli organismi acquatici sono messi in pericolo anche da altre sostanze dannose come i tensioattivi, derivati dalla raffinazione del petrolio, presenti in moltissimi prodotti. Per verificarne la presenza bisogna controllare se in etichetta è riportata la dicitura SLS o SLES. Oltre al mare, i detersivi inquinano l’aria che respiriamo. In particolare quelli che contengono VOC, composti volatili organici che, evaporando, contribuiscono alla formazione delle polveri sottili.

Le regole con i bambini

Dati alla mano, sono i bambini le vittime più frequenti delle intossicazioni domestiche. Il Centro antiveleni dell’Ospedale Niguarda di Milano nei mesi di marzo e aprile 2020, in piena emergenza pandemica, ha registrato un aumento delle intossicazioni da prodotti del 65%, con un picco del 135% proprio nella fascia da zero a cinque anni. «I comportamenti dei bambini sono imprevedibili e con loro non servono le etichette, anzi: più sono colorate e piene di pittogrammi di sicurezza, più ne possono essere attratti», commenta il presidente della SITOX Corrado Galli. «L’unico scudo possibile è creare una zona di sicurezza a loro inaccessibile, dove riporre tutte le sostanze che possono nuocere. Non solo detergenti per le pulizie, ma colle, articoli per giardinaggio, farmaci. È importante poi lasciarli nelle confezioni originali, dotate di tappi di sicurezza».

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