Quanta dura la protezione dopo il vaccino? È sempre questa la domanda delle domande, specie ora che è partita per alcune categorie di persone anche la somministrazione della terza dose di vaccino. Ora ci viene in soccorso un robusto studio dell’ospedale Niguarda di Milano, che si chiama Renaissance, rinascimento in italiano. Si tratta del primo studio svolto in Italia su questo tema e uno dei più importanti fatti in Europa.
In questo articolo
Protezione dopo il vaccino: lo studio milanese
I ricercatori hanno analizzato i dati di 2.179 operatori sanitari che lavorano proprio nella struttura lombarda. L’obiettivo era quello di identificare la risposta immunitaria provocata dal vaccino anti-Covid nel lungo periodo. I risultati hanno dimostrato che a sei mesi dalla seconda iniezione di siero, il 99% degli operatori sanitari dell’ospedale Niguarda aveva ancora una buona presenza di anticorpi. Si nota una diminuzione fisiologica degli anticorpi IgG (immunoglobuline G). Appena lo 0,4% di loro ha però contratto il coronavirus Sars-CoV-2. Nel 90% dei casi tra l’altro in modo asintomatico.
Numero di anticorpi scende rapidamente nei primi tre mesi
Gli operatori sanitari del Niguarda avevano completato il ciclo vaccinale tra gennaio e febbraio 2021 con il vaccino di Pfizer-BioNTech. I ricercatori hanno fatto un’analisi degli anticorpi dopo 14 giorni e dopo 3 mesi. In entrambi i casi la risposta anticorpale c’era in circa il 99% dei vaccinati. A sei mesi dall’ultima vaccinazione il test sierologico ha dimostrato che la quantità di anticorpi era ancora presente. Ovviamente il loro numero era sceso. La discesa è più marcata nei primi tre mesi, per diventare più lenta nelle settimane successive.
Protezione dopo il vaccino: la situazione degli operatori sanitari del Niguarda
L’unità standard che misura i livelli di anticorpi è il Bau, acronimo di Binging Antibody Unit. A sei mesi di distanza dalla seconda iniezione:
- l’86% degli operatori sanitari aveva una quantità di anticorpi inferiore a 1.000 Bau,
- il 6% un titolo tra 1.000 e 1.500, un 3% tra 1.500 e 2.000,
- un 4% un titolo superiore a 2.000 Bau,
- l’1% invece non ha una risposta anticorpale rilevabile.
Per quanto riguarda il contagio dopo la vaccinazione completa, lo studio evidenzia come appena 10 operatori sanitari abbiano contratto Covid, di cui 9 su 10 in modo asintomatico o paucisintomatico, cioè con pochi sintomi. L’unica persona che ha avuto sintomi è un soggetto immunodepresso.
Protezione dopo il vaccino resiste grazie alle cellule sentinella
Di conseguenza le conclusioni degli esperti è che la protezione dopo il vaccino insiste anche se il numero degli anticorpi cala. L’ipotesi è che a contato con il virus, le difese immunitarie scendano comunque in campo grazie all’intervento dei linfociti T. Si tratta delle cosiddette cellule sentinella che permettono di produrre una protezione duratura contro Covid grazie alla memoria immunitaria.