Un’équipe del NYU Langone Health di New York ha effettuato con successo il primo trapianto di un occhio intero su una persona vivente. Dopo un incidente sul lavoro, l’uomo perse il suo occhio sinistro e parte del suo viso. Il sito dell’ospedale americano ha pubblicato una lunga serie di dettagli e interviste.
L’eccezionale intervento è stato svolto lo scorso maggio da un team composto da più di 140 chirurghi ed è durato all’incirca 21 ore. Sia l’occhio, sia parte della faccia appartenevano a un singolo donatore.
In questo articolo
Primo trapianto di un occhio intero: risultati promettenti
Dopo sei mesi l’occhio sembra perfettamente in salute, secondo quanto dicono i medici che hanno preso in cura Aaron James. Al momento il 46enne non ha ancora recuperato la vista, ma ci sono speranze che possa accadere con il passare del tempo.
Al momento l‘occhio è irrorato dal sangue verso la retina, lo strato di tessuto nella parte posteriore dell’occhio associato alla capacità visiva. Anche questo rappresenta un ottimo segnale.
Primo trapianto di un occhio intero: utilizzate anche cellule staminali per cercare di rigenerare il nervo ottico
L’intervento chirurgico ha coinvolto due sale operatorie. Aaron era in una di queste, dove i chirurghi hanno rimosso la parte del viso dell’uomo che hanno poi sostituito con i tessuti del donatore. Contemporaneamente il dottor Eduardo Rodriguez, direttore del Programma di Trapianto facciale dell’ospedale newyorkese, preparava l’occhio e la faccia da utilizzare.
Cosa è successo durante l’intervento?
Per il trapianto di occhio, il gruppo di lavoro ha inserito nel bulbo oculare del donatore delle cellule staminali prese dal midollo spinale del donatore. Durante il trapianto alcune cellule staminali sono state iniettate anche nel nervo ottico. In questo modo, sempre secondo i medici, sarebbe stato più facile aiutare la rigenerazione del nervo.
Un passaggio fondamentale è stato ricollegare il nervo ottico di Aaron all’occhio del donatore.
Prima mondiale, servono nuove ricerche
Ora la grande sfida è quella di far ricrescere il nervo ottico, guidare le sue fibre o assoni verso i bersagli appropriati, oltre a garantire che i nervi corneali siano ben preservati. Rappresentando una prima mondiale i medici devono ora fare nuove ricerche per capire il modo migliore per rigenerare la cornea e il nervo ottico. Comunque potenzialmente l’intervento chirurgico funziona.
L’uomo segue anche una terapia farmacologica
Da subito Aaron ha espresso grande entusiasmo, anche dopo l’intervento e si dice contento di poter far fare un passo da gigante alla storia dei trapianti mondiali. I medici continuano naturalmente a monitorare costantemente l’uomo, che deve continuare a prendere farmaci per ridurre il rischio di rigetto del trapianto da parte del suo corpo.
Se risultati confermati, intervento rivoluzionario
Questo intervento segna un passaggio importante nel campo della medicina dei Trapianti. Se infatti il trapianto completo di un occhio si dimostrerà efficace nel ripristinare anche la capacità di vedere, rappresenterebbe una straordinaria svolta nella medicina per i pazienti che hanno subito la perdita dell’occhio a causa di trauma o cancro.