La premenopausa, chiamata periodo di transizione perimenopausale, è la fase che precede l’insorgenza della menopausa. Il suo periodo iniziale è caratterizzato da un alterato bilancio tra estrogeni e progesterone, i due ormoni secreti ciclicamente dall’ovaio, e dura per un lasso di tempo variabile. Il periodo finale dura invece un paio d’anni e precede l’arrivo della vera e propria menopausa, termine che indica l’ultima mestruazione della vita della donna. Anna Maria Paoletti è professore ordinario di ginecologia e ostetricia, dipartimento di scienze chirurgiche, Università di Cagliari (puoi chiederle un consulto qui).
INSORGENZA
Compare quando l’ovaio ha perso gran parte dei follicoli ovarici, riducendo le sue riserve. Per un meccanismo di controregolazione l’ipofisi, la ghiandola endocrina che con i due ormoni LH e FSH regola la ciclica funzione ovarica, secerne un’alta quantità di FSH, favorendo una maturazione dei follicoli ancora presenti. Questo può comportare un’ovulazione multipla, tanto che in questo periodo esiste un aumentato rischio di gravidanze gemellari, ma anche un’anomala secrezione di estrogeni e progesterone, con conseguenti irregolarità mestruali.
SINTOMI
Quelli fisici consistono in irregolarità mestruali con un ciclo scarso o abbondante, perdite intermestruali o interruzioni temporanee, vampate di calore, insonnia, sudorazione, tensione mammaria, predisposizione a patologie dell’utero, aumento di peso corporeo. Come nel caso di Debora Villa, è proprio questo uno dei sintomi più diffusi, perché la carenza del progesterone predispone unito a un minor dispendio calorico, aumenta il rischio di accumulo di tessuto adiposo soprattutto a livello addominale. I sintomi psicologici si manifestano con ansia, irritabilità, tendenza al pianto, cambiamento di gusto per i cibi. Nell’ultimo periodo aumentano insonnia, calo di energia, stanchezza fisica e psicologica.
TERAPIE
Sono molto consigliabili gli integratori alimentari in grado di fornire una supplementazione di vitamina D, che facilita l’assimilazione del calcio per prevenire l’osteoporosi, mantiene le difese immunitarie e contrasta le patologie degenerative legate all’invecchiamento. In assenza di controindicazioni è utile anche l’uso di un estroprogestinico (vale a dire la pillola anticoncezionale) che stabilizza l’alterata ciclicità ormonale e sostituisce estrogeni e progesterone con benefici sull’osso, sul tessuto adiposo e sull’endometrio. Naturalmente devono tutti essere assunti dietro prescrizione e controllo medico. Se i sintomi sono molto intensi può essere utile anche un supporto psicologico, soprattutto per i soggetti che hanno sempre sofferto anche di sintomi premestruali o di depressione post-partum.
ACCORGIMENTI
È bene sottoporsi regolarmente ad alcuni controlli medici, come lo screening
di tumori della mammella e della cervice uterina, l’ecografia dell’utero e delle ovaie, la valutazione della densità ossea, e un check up generale con particolare attenzione al metabolismo glucidico, lipidico, alla funzione della tiroide e alla misurazione della pressione arteriosa.
È importante anche seguire un regime alimentare controllato e meno calorico rispetto a quello adottato finora, ricco di calcio, verdure, frutta e proteine. E dedicare un po’ di tempo a una regolare attività fisica, che influisce positivamente sul benessere psicofisico: vanno bene anche 30-40 minuti al giorno di camminata veloce.
Anna Maria Paoletti
TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE
Mara Venier: «Donne, non abbiate paura della menopausa»
Come affrontare al meglio la pre-menopausa
Sintomi della menopausa? Fai 10 minuti di stretching
Menopausa: la carenza di ferro aumenta il rischio osteoporosi