Un bambino su dieci fa ancora la pipì a letto a sei anni, età in cui di solito si acquisisce il controllo della vescica. Una minima parte continua a soffrire di enuresi notturna (dal greco en-ourein, urinare dentro, ossia dentro le lenzuola) fino all’adolescenza.
• Indagare sulle cause. «In questi casi la prima cosa da fare è indagare sulle cause», spiega il pediatra Massimo Agosti. «Sono utili una visita pediatrica, un esame delle urine e un’ecografia per escludere malfunzionamenti renali o dell’uretra. Se non ci sono problemi fisici significa che il bambino sta vivendo una difficoltà psicologica, spesso dovuta a situazioni particolari come l’inizio della scuola, la nascita di un fratellino, tensioni familiari ». Risolte le cause, fisiche o psicologiche, l’enuresi scompare.
• Farmaci. «La desmopressina, un ormone antidiuretico disponibile in compresse o spray, dev’essere prescritta dal medico e il suo utilizzo, a partire dagli otto-nove anni, va limitato alle situazioni d’emergenza, quando il ragazzino dorme fuori casa con i compagni di classe o gli amici», conclude Agosti.
Gilda Lyghounis – OK La salute prima di tutto
Ultimo aggiornamento: 6 agosto 2010