Salute

Pigmenti per tatuaggi cancerogeni: 9 colori ritirati dal mercato

Le analisi di laboratorio hanno evidenziato la presenza di sostanze pericolose indicate come chimiche, allergogene e cancerogene. Gli inchiostri non risultano conformi alla legislazione europea

Dubai gold, Sailor Jerry Red, Black Mamba, Green Beret, Hot Pink, Banana Cream, Lining Green, Lining Red Right, Blue Iris. Sono questi i nomi dei nove pigmenti per tatuaggi ritirati dal mercato perché non conformi alla direttiva europea del 2008 che regola il settore. Le notifiche di allarme ai consumatori sono state pubblicate tra il 21 e il 26 marzo sul sito del Ministero della Salute dopo che delle analisi a campione, eseguite da diversi laboratori italiani, hanno evidenziato la presenza di sostanze chimiche pericolose. Per tutti gli inchiostri il ministero ha disposto il richiamo e il divieto di vendita: «Gli articoli – si legge sul sito – sono stati sottoposti a divieto di commercializzazione, ritiro e richiamo».

Aggiornamento fine maggio 2019

Nuovo allerta per i colori usati per i tatuaggi a rischio cancro. Dopo i provvedimenti presi  a marzo 2019, il Ministero della Salute ha bloccato oggi altri due pigmenti, rosso e rosa, provenienti dagli Usa. Il primo è il Rose Satin, il secondo è Perma Blend – Queens Red.

Gruppo San Donato

Sono quasi tutti cancerogeni

Come riportato sulle notifiche, quasi tutti i pigmenti arrivano dall’America e presentano un rischio chimico e cancerogeno. Gli unici che si salvano dall’aggettivo cancerogeno sono il pigmento Sailor Jerry Red, che è segnalato solo come chimico, e il Blue Iris, indicato come chimico e allergogeno.

Cosa dentro i pigmenti?

Le sostanze trovate nei pigmenti vanno dalle ammine aromatiche, come la toluidina e l’anisidina, agli idrocarburi policiclici aromatici, come il benzoapirene, altre sostanze inserite da tempo tra i cancerogeni. Tra gli altri ingredienti pericolosi, anche metalli pesanti come il cromo e il nichel, inseriti in alcuni pigmenti in dosi oltre i limiti.

I 10 tatuaggi dei quali ci si pente di più

Secondo uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità sono quasi 7 milioni gli italiani che hanno almeno un tatuaggio, cioè circa il 13% della popolazione soprattutto tra i 35 e i 44 anni. Piacciono più alle donne (13,8%) che agli uomini (11,7%), ma in generale il primo tatuaggio viene fatto a 25 anni. Il 76.1% dei tatuati si è rivolto ad un centro specializzato, il 9,1% a un centro estetico, mentre ben il 13,4% non lo ha fatto in un centro autorizzato.

Le conseguenze sulla pelle

Tatuarsi può avere conseguenze a lungo termine. Secondo uno studio della Langone University di New York, pubblicato sulla rivista dermatologica Contact Dermatitis, circa una persona su dieci che si è fatta tatuare ha avuto una reazione negativa, tra cui infezioni, prurito, arrossamento e gonfiore. Molte persone analizzate dallo studio hanno avuto complicazioni per anni dopo un tatuaggio.

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Fonti

Qui potete trovare le schede sul sito del Ministero della Salute: Allarmi consumatori e reazioni a notifiche di prodotti non alimentari pericolosi

Qui, invece, la Risoluzione Europea del 2008 che regolamenta il settore tatuaggi: ResAP(2008)

 

 

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