Nell’ultimo decennio sono diventati una vera e propria emergenza di salute pubblica a causa del progressivo abbassamento dell’età di insorgenza e delle ripercussioni sulla qualità di vita di adolescenti e giovani adulti. Sono i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), patologie caratterizzate da un disfunzionale comportamento alimentare, un’eccessiva preoccupazione per il peso e un’alterata percezione dell’immagine corporea.
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Disturbi del Comportamento Alimentare: numeri in crescita
In Italia a soffrirne sono oltre tre milioni di persone, sia donne sia uomini. Numeri che, secondo le stime nazionali, sono destinati a crescere. Dall’inizio della pandemia (Covid-19) i casi di anoressia e bulimia sono aumentati del 30%e oggi rappresentano la seconda causa di morte tra i 12 e i 25 anni. Eppure, solo il 10% delle “vittime” chiede aiuto. Seppur si tratti di patologie diffuse, sono difficili da diagnosticare, soprattutto nei più giovani perché i cambiamenti fisici che accompagnano l’adolescenza, come ad esempio gli squilibri di peso, possono mascherarne le prime fasi. Ai sintomi strettamente fisici si accompagnano poi quelli mentali.
Peso Positivo: il progetto social di Bea e Giulia per parlare di disturbi alimentari
Da questa consapevolezza nasce Peso Positivo, la pagina Instagram che si prefigge di prevenire i disturbi legati ai DCA, rivolgendosi in particolare ai genitori di chi ne è affetto, offrendo gli strumenti “chiave” per capire quando un figlio inizia a soffrire della malattia. La pagina sfata le false informazioni in fatto di alimentazione sana, oltre che di regimi dietetici nel mondo social. Il tutto attraverso un linguaggio semplice, colloquiale e costruttivo.
Il progetto, che è realizzato dal Fondo per l’Anoressia Famiglia Peppino Fumagalli, ha oggi come protagoniste due giovani ragazze intraprendenti, Beatrice (25 anni) e Giulia (22 anni), in prima linea nel fare prevenzione e informare sui disturbi dell’alimentazione. «Entrambe abbiamo sofferto di un disturbo alimentare in passato ed è della nostra esperienza personale che abbiamo fatto un punto di partenza per questa iniziativa, nata dall’esigenza di comunicare in modo diretto e soprattutto accurato queste patologie», racconta Beatrice.
Un’iniziativa dal nome non casuale, facile da ricordare e difficile da dimenticare, che invita a riflettere sul concetto di “body positivity” con spontaneità, consapevolezza e accettazione, senza allarmismo. «Rivolgersi tramite social a chi sta soffrendo direttamente di un disturbo del comportamento alimentare è un tentativo vano, perché quello che serve non è tanto leggere consigli su Instagram, ma piuttosto orientarsi verso un percorso strutturato, seguito da un equipe multidisciplinare di medici, psicologi e nutrizionisti» aggiunge Giulia. Per questo Peso Positivo mira «a fornire un supporto a chi sta affiancando chi soffre di questo genere di disturbi, in particolar modo famiglie, amici e conoscenti che spesso non sanno come relazionarsi con queste situazioni».
I contenuti della pagina sono vagliati da un Comitato Tecnico Scientifico
Al fine di assicurare la veridicità, la qualità, la coerenza e l’appeal di un tema delicato come i DCA, ogni contenuto condiviso – dalle pillole di esperienze vissute alle informazioni sulla malattia, passando per foto, video e interviste – passa prima dalla lente del Comitato Tecnico Scientifico, affiancato da un team di esperte quali psicologhe, nutrizioniste e psichiatre. Un passaggio “obbligato” che garantisce al progetto la massima professionalità e aiuta le protagoniste nel veicolare messaggi corretti. Inoltre, agli specialisti è assegnato il compito di rispondere ai messaggi privati con le richieste di aiuto inviate dai followers. Le due ragazze, insieme con gli specialisti del Centro Disturbi del Comportamento Alimentare dell’IRCCS San Raffaele Turro a Milano e la scrittrice Agnese Buonomo, hanno anche dato vita al podcast Riassaporare. Tornare a gustare la vita dopo un disturbo alimentare, che si può ascoltare qui.
Peso Positivo lavora anche con le scuole e organizza eventi sul territorio
Dato l’alto rischio di sviluppo dei Disturbi del Comportamento Alimentare in età preadolescenziale e adolescenziale, Peso Positivo esce dai confini di Instagram per raggiungere anche il mondo offline. «Lavoriamo anche con le scuole e organizziamo eventi sul territorio per raggiungere sempre più persone, incontrarle dal vivo e dare una mano che guardi il più possibile in avanti. – sottolineano le ragazze – Questo non significa fare lezione agli adolescenti sul procedimento diagnostico, ma piuttosto spiegare in che modo alcuni pensieri o comportamenti possono sfociare in azioni scorrette e come la comunicazione social possa influire sia in positivo sia in negativo nello sviluppo del DCA».
Un progetto in continua evoluzione
Quello di Peso Positivo è un progetto in continua evoluzione, sempre pronto al cambiamento, ma con un unico e prezioso desiderio: sensibilizzare e indirizzare a un percorso di cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare. «Spesso chi soffre di DCA, a differenza di qualsiasi altro malato che non vede l’ora di liberarsi della propria condizione, trova nei sintomi un vero e proprio luogo di difesa e soprattutto di identità» conclude Giulia. Per questo il primo passo per prendere consapevolezza della malattia è la richiesta di aiuto, che non bisogna interpretare come un “fallimento”, ma piuttosto come un’occasione per guardare in faccia la fatica e affrontarla.
Forte della propria esperienza passata, Beatrice rassicura gli adolescenti che si trovano a dover affrontare il percorso necessario per combattere e sconfiggere questo disturbo: «Ci vorrà tempo, ci saranno alti e bassi, ma non bisogna abbattersi alla prima difficoltà perché pian piano si può guarire».