La pericardite idiopatica ricorrente si manifesta con frequenti episodi di infiammazione del pericardio, ovvero la membrana che avvolge il cuore. Il pericardio è formato da due strati di tessuto molto sottili separati tra loro da una piccola falda di liquido che ne impedisce l’attrito.
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Cause, sintomi e cure
Le cause della pericardite idiopatica ricorrente sono ancora sconosciute. I sintomi comprendono dolore al torace, accumulo di liquido tra i due foglietti pericardici (che in rari casi può provocare un tamponamento cardiaco cioè una compressione del cuore) e, in una consistente percentuale di malati, febbre. Attualmente la terapia è a base di farmaci antinfiammatori e colchicina e, nei casi più gravi, cortisone con risultati variabili e spesso non risolutivi. Anche se generalmente negli anni tende a risolversi è soggettivamente molto invalidante. Per approfondire questo tema, clicca qui.
L’Anakinra efficace contro la pericardite
Ora i ricercatori dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova hanno trovato la cura più efficace e i risultati del loro studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of the American Medical Association JAMA. Il professor Alberto Martini, Professore Ordinario di Pediatria presso l’Università di Genova e Direttore della Pediatria II, Reumatologia dell’IRCCS G. Gaslini di Genova, insieme ai suoi collaboratori Marco Gattorno e Nicola Ruperto, già alcuni anni fa aveva osservato la grande efficacia nella cura della pericardite ricorrente di un farmaco contenente il principio attivo Anakinra che inibisce l’interleuchina-1, una delle più potenti molecole che inducono l’infiammazione. Il farmaco era stato somministrato a tre bambini con malattia particolarmente grave. Il nuovo studio, coordinato sempre dal professor Martini e svolto in collaborazione con il dottor Antonio Brucato dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo e il dottor Massimo Imazio del Dipartimento di Cardiologia dell’Ospedale Maria Vittoria di Torino, ha dimostrato l’efficacia di questa terapia con la sperimentazione su 21 pazienti, prevalentemente adulti e con pericardite ricorrente severa.
L’unico limite è il costo
«I risultati sono stati assolutamente spettacolari: tutti i pazienti hanno risposto assai rapidamente e, nei pazienti che hanno proseguito il trattamento, non si sono praticamente osservate recidive» ha spiegato il professor Alberto Martini. Il farmaco ha quindi un’efficacia largamente superiore rispetto a tutti quelli finora disponibili, capace di risolvere completamente e permanentemente la malattia. L’unico limite è il costo. Ecco perché, ma solo a causa del costo elevato, è indicato nelle forme più gravi della malattia.
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