Vi sarà sicuramente capitato di stringere la mano di una persona e sentirla quasi “bagnata”. Oppure vedere le goccioline di sudore scendere dalla fronte di qualcuno. Si tratta dell’iperidrosi (o ipersudorazione). Cioè un’eccessiva sudorazione che compare in assenza di stimoli (calore, ambiente umido, cibi piccanti) che, in condizioni normali, determinano la secrezione del sudore.
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Perché viene?
Questo disturbo può essere scatenato dall’ansia, dalla paura o dall’agitazione, ma più frequentemente è un problema congenito. Alla base di questo problema, infatti, c’è un’alterata risposta del sistema nervoso autonomo. In questi casi i ricettori periferici si attivano più facilmente rispetto a quelli di altri individui, determinando frequentemente la stimolazione della ghiandola sudoripara che produce il sudore.
Quali sono i rischi?
Oltre ad avere un impatto negativo sulla qualità della vita, se questo disturbo non viene curato può anche favorire lo sviluppo di infezioni batteriche o fungine. Con l’umidità, l’epidermide bagnata e l’alta temperatura, questi organismi tendono a proliferare più frequentemente.
Sudare troppo: al botulino la terapia più efficace
«Poiché si tratta quasi sempre di un disturbo congenito, bisogna intervenire con una terapia mirata. E non solo con la correzione degli stili di vita» conferma Elisabetta Sorbellini, specializzata in dermatologia ed esperta nelle terapie con l’impiego del laser (puoi chiederle un consulto qui). «In questi casi, il trattamento per eccellenza sono le infiltrazioni di tossina botulinica. Sono in grado di bloccare le terminazioni nervose che stimolano le ghiandole sudoripare a produrre sudore. È una pratica ambulatoriale che si esegue su ascelle, palmi delle mani e piante dei piedi, per la durata di 15-30 minuti».
L’effetto è temporaneo
Il botulino, che tutti conoscono per le sue potenzialità nel campo della medicina estetica, cambia davvero la qualità della vita delle persone che soffrono di ipersudorazione. «Le infiltrazioni, però, hanno un effetto temporaneo che indicativamente va dai 4 ai 5 mesi» chiarisce Sorbellini. «Di solito si consigli di sottoporsi a questa terapia a maggio o a giugno. Per fare in modo che si abbia la copertura dei mesi estivi, che sono i più caldi».
Quale anestesia viene praticata
Le infiltrazioni di botulino sono sempre precedute da anestesia. «Quando il trattamento viene eseguito sulle ascelle, si opta per un’anestesia locale. Sui palmi delle mani e sulle piante dei piedi, invece, generalmente si fa un’anestesia tronculare. È meno dolorosa e determina il blocco di un nervo o di un plesso nervoso» spiega nel dettaglio la dermatologa. È possibile che subito dopo si avverta torpore a mani e piedi, a causa dell’anestesia, ma questo effetto tende a svanire nel giro di qualche ora.
Sudare troppo: con il botulino nessuna complicazione
Le dosi di botulino iniettato sono talmente basse da non costituire alcun pericolo per la salute dell’uomo. «Si esegue questa pratica secondo i protocolli stabiliti ormai da anni. Non ci sono né controindicazioni né effetti collaterali e la pratica si può tranquillamente ripetere stagionalmente» conferma Sorbellini.
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