Quando si parla di un viso a tendenza acneica e che presenta problematiche legate all’eccesso di sebo, la tendenza più diffusa è quella del fai-da-te, applicando prodotti di ogni tipo. Invece la prima cosa da fare in presenza di pelle grassa è proprio ridurre l’uso di creme, detergenti, gel e quant’altro. Nessun farmaco o cosmetico, infatti, è capace di far sparire i brufoletti e opacizzare all’istante una cute lucida e oleosa. Piuttosto è necessario che la persona capisca a quale tipo di pelle grassa appartiene, così da adottare la beauty routine più adatta. In che modo si può fare? Lo spiega la dermatologa Elena Bruni, specialista dell’Istituto dermoclinico Vita Cutis di Milano.
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La prima regola è scoprire la causa della pelle grassa
Viso lucido, pori dilatati, incarnato spento, brufoli. Chi soffre di pelle grassa conosce bene questi sintomi che sono la conseguenza di una eccessiva produzione di sebo, sostanza che fuoriesce dai follicoli piliferi. La sua presenza è normale e fisiologica perché dà vita a quel film idrolipidico necessario per proteggere la pelle dall’ambiente esterno e mantenerla costantemente idratata. Alcuni di noi nascono con una pelle tendenzialmente grassa, altri, invece, vanno incontro all’inestetismo nel corso della vita, a qualunque età. È sempre meglio rivolgersi allo specialista, ma anche un’autoanalisi può essere utile per capire, sin dall’inizio, con quale tipo di pelle si ha a che fare. I fattori scatenanti sono diversi e si possono distinguere in cause di natura endogena ed esogena.
Cause endogene
➜ Genetica. È normale che all’interno di una famiglia vi siano più persone che abbiano la pelle grassa. La produzione smisurata di sebo ha anche origini genetiche ma si tratta, comunque, di un disturbo facilmente gestibile e che non dà complicanze.
● Com’è la pelle? Risulta particolarmente lucida nella zona T (ovvero quella porzione di viso compresa tra la fronte, il naso e il mento) ma non necessariamente accompagnata da brufoli o punti neri.
➜ Squilibri ormonali. L’attività delle ghiandole sebacee, ovvero quelle che regolano la fuoriuscita del sebo, è fisiologicamente condizionata dall’apparato endocrino. L’influenza degli ormoni è particolarmente evidente nelle donne che soffrono della sindrome dell’ovaio policistico, a causa di una sovrapproduzione di androgeni, e negli adolescenti che, per via della tempesta ormonale, riscontrano un’acne aggressiva.
● Com’è la pelle? È caratterizzata dalla presenza di comedoni aperti e chiusi (punti bianchi e punti neri) e nel complesso il viso appare arrossato e oleoso.
➜ Patologie cutanee. Come la dermatite seborroica e la rosacea, che mandano in tilt il funzionamento dei follicoli, generando in chi ne soffre un forte disagio poiché l’aspetto lucido di viso e capelli può essere scambiato per scarsa igiene.
● Com’è la pelle? Non solo il viso ma anche il cuoio capelluto appaiono oleosi e accompagnati da squame bianche o giallastre che causano prurito e irritazione.
Cause esogene
➜ Errata beauty routine. Utilizzare prodotti ricchi di oli o burri nutrienti rischia di occludere i pori, impedendo così la naturale fuoriuscita di sebo che continua a depositarsi nello strato superficiale della pelle. Ma non solo: anche il ricorso smodato di scrub può trasformare una pelle normale in una grassa. Il viso, che al primo impatto appare secco, è lucido e oleoso anche solo al tatto, perché per difesa genera eccessivamente quel film idrolipidico.
● Com’è la pelle? Particolarmente lucida nella zona T e a tratti anche secca e spenta.
➜ Fumo e inquinamento. La dipendenza da sigaretta aumenta la secrezione di sebo da parte delle ghiandole per un effetto vasomediato irritativo. Lo smog e gli agenti esterni si depositano sul volto che produce più grasso come difesa.
● Com’è la pelle? Particolarmente lucida nella zona T e dal colorito grigiastro, proprio come lo smog.
Come gestire la pelle grassa: la beauty routine corretta
La sintomatologia della pelle grassa è in tutti i casi molto simile, ma ciò non deve indurre a pensare che le cure siano uguali. Chi soffre di dermatite seborroica o della sindrome dell’ovaio policistico, per esempio, dovrà seguire una terapia mirata sotto indicazione dello specialista. Anche per l’acne è previsto un protocollo terapeutico, mentre in tutti gli altri casi di pelle grassa è sufficiente adottare una beauty routine adatta e scegliere i prodotti giusti. Ecco una guida, che prende spunto dalle indicazioni dell’esperta del Vita Cutis, per prevenire e trattare l’antiestetico effetto sul viso.
Monotonia.
La pelle grassa non ama i cambiamenti: vanno usati pochissimi prodotti e sempre gli stessi. Al contrario degli altri tipi di cute, per i quali può rendersi necessario alternare texture e principi attivi, quella oleosa reagisce alla novità di trattamento producendo più sebo, come una vera e propria reazione di difesa.
Leggerezza
Come devono essere gli alleati di bellezza in questione? Leggeri, dalla texture confortevole e possibilmente in gel. Sono da scartare tutte le creme a base di sostanze nutrienti come l’olio di jojoba o il burro di karité, perché si depositano sullo strato idrolipidico già troppo ricco di grasso. Acido retinoico, acido glicolico, acido salicilico, derivati della vitamina C. Questi sono gli ingredienti da cercare nei cosmetici per chi fa i conti con la pelle grassa. Per quanto riguarda il make up, via libera alle formulazioni leggere e non a base grassa, le cosiddette oil free. Il fondotinta più adatto è quello minerale che, applicato con pennello o spugnetta, dona al viso un effetto matte e attenua l’effetto lucido.
Essenzialità
Si parte con un detergente schiumoso magari a base di estratti naturali come lavanda o bergamotto, senza tensioattivi e alcol, sostanze che sciolgono le impurità depositate sulla pelle ma che allo stesso tempo la disidratano, ottenendo poi l’effetto contrario. Le ghiandole sebacee, dopo l’aggressione al film idrolipidico, finirebbero per produrre più sebo. La schiuma, da utilizzare solo la sera come struccante, deve rimuovere le impurità e il grasso in maniera delicata, evitando di seccare la pelle. Quando il viso è pulito e prima di andare a letto, bastano due gocce di siero a base di vitamina C per mantenere la cute elastica e il sebo in equilibrio. Al risveglio è sufficiente sciacquare con abbondante acqua e applicare una crema fluida idratante in gel.
Poco fai-da-te
La presenza di brufoli e comedoni può indurre a ricorrere a scrub al fine di togliere e incentivare la nascita di nuove cellule. Questi trattamenti, di per sé non nocivi, se applicati in maniera sbagliata o troppo frequentemente irritano e danneggiano quella parte fisiologica fatta di acqua e grasso, fondamentale per mantenere idratata la pelle. Così facendo è possibile che una pelle normale diventi grassa e al tempo stesso secca da un giorno all’altro. Sono invece consigliate maschere, fluide o in tessuto, da applicare una volta alla settimana oppure ogni dieci giorni, a base di argilla o carbone vegetale. Entrambi gli ingredienti sono in grado di «asciugare» il sebo in eccesso e ridurre la dilatazione dei pori.
Dal dermatologo
Da effettuare soltanto durante il periodo invernale e al massimo tre volte all’anno, il peeling dermatologico, a base di un acido (salicilico, lattico, resorcina) oppure di un mix di acidi, aiuta a esfoliare in profondità, eliminando le cellule morte e incentivando il turnover cutaneo. Il volto diventa, così, visibilmente più compatto, luminoso e sano.
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