Gli ftalati, sostanze inquinanti contenute in una vasta serie di prodotti, dalle plastiche ai cosmetici, possono entrare nel corpo attraverso la pelle, in una quantità parti a quella che entrerebbe inalandoli. Lo ha scoperto uno studio dell’Università di Washington pubblicato da Environmental Health Perspectives.
Nel mondo si producono 2 milioni di tonnellate di ftalati ogni anno, e alcune ricerche, anche se ancora preliminari, hanno legato l’esposizione ad asma e allergie e all’aumento del rischio di alcuni tumori. Per verificare l’eventuale assorbimento attraverso la pelle i ricercatori hanno esposto sei volontari sani a due tipi di ftalati, contrassegnati dalle sigle Dep e Dnbp, indossando solo le mutande e un casco che preveniva l’inalazione, e raccogliendone poi le urine per verificare la presenza dei metaboliti delle due sostanze.
In un’altra fase invece i volontari sono stati esposti agli ftalati indossando una tuta protettiva ma con la possibilità di inalarli.
«L’assunzione attraverso la pelle del Dep è stata più alta del 10% rispetto a quella via inalazione – scrivono gli autori – mentre per il Dnbp è stata più alta dell’82%. Anche se il campione di sei persone è molto piccolo, il risultati sono sufficientemente forti da richiedere studi più ampi». (ANSA).
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