Come funzionano i prodotti antirughe? «Gli ingredienti cosmetici sono circa ventimila» dice Carla Scesa, professore di chimica dei prodotti cosmetici all’Università Cattolica di Roma e di cosmetologia all’Università di Siena e alla Scuola internazionale di medicina estetica Fatebenefratelli di Roma.
«Ogni cosmetico ha due caratteristiche: la matrice che dà la struttura, cioè la texture, e i principi attivi che possono sciogliersi in acqua o grasso. Nel primo caso la forma cosmetica è quella del gel e dei sieri, nel secondo si ottengono oli, mentre le creme sono emulsioni che contengono sia acqua che olio. Anche la modalità di penetrazione degli attivi è diversa: può essere intracellulare, intercellulare o attraverso i follicoli.
In alcuni prodotti si utilizzano invece i cosiddetti carrier, dall’inglese trasportatori, sostanze che servono appunto a trasportare il principio attivo fino al derma. Tra questi ci sono i liposomi, che fanno parte della famiglia dei fosfolipidi, e le ciclodestrine, sorta di imbuti che “conservano” il prodotto e poi, una volta applicato sulla pelle, lo distribuiscono in profondità. La chiave è proprio il livello di assorbimento dei principi attivi: più riescono ad arrivare in profondità, più l’effetto cosmetico è visibile».
Il dermatologo è la persona giusta per capire che tipo di prodotti scegliere. Ecco la guida pratica degli esperti di OK per individuare i principi attivi più indicati e le texture perfette per una pelle sana, turgida e luminosa a seconda della vostra età.
FINO AI 30 ANNI: PREVENIRE
Prevenzione fa rima con protezione. «Consiglio di usare fin dall’adolescenza creme da giorno e fondotinta con fattore di protezione solare, anche in inverno e in città», suggerisce Enzo Berardesca, direttore del dipartimento di dermatologia clinica dell’Istituto dermatologico San Gallicano di Roma.
Tipo di rughe. «Fino ai 30 anni parliamo di rughe dinamiche, che si formano solo quando i muscoli mimici sono in azione: quando ridiamo, piangiamo o facciamo smorfie. Le zone interessate sono il contorno labbra, le pieghe naso-labiali, il contorno occhi e la fronte», aggiunge Romani.
Gli attivi giusti. «Per le rughe di espressione sono molto efficaci alcuni oligopeptidi, molecole costituite da aminoacidi che hanno un effetto botulino-simile, cioè sono in grado di bloccare la mimica» svela Scesa. «Agiscono riducendo o impedendo la trasmissione degli impulsi nervosi che permettono al muscolo di contrarsi. Utile è anche un tripeptide di sintesi che riproduce l’azione della tossina della vipera, il Tropidolaemus wagleri».
Texture. Sì a creme e gel leggeri di rapido assorbimento, con Spf da 15 a 20.
DAI 30 ai 50 ANNI: NUTRIRE
Iniziano a comparire i primi segni: il reticolo di collagene dell’epidermide inizia a cedere leggermente e a trattenere meno acqua, che va integrata con creme e sieri.
Tipo di rughe.«Le pieghe dinamiche iniziano ad accentuarsi anche quando non muoviamo i muscoli mimici, per cui sono più visibili le linee orizzontali della fronte, quelle verticali in mezzo agli occhi e le due pieghe naso-labiali» spiega Andrea Romani, docente nel master di dermatologia plastica all’Università di Siena e presidente del consiglio direttivo dell’Isplad.
Gli attivi giusti. I glicani, costituenti chiave della pelle la cui quantità diminuisce con l’età, sono l’ideale per agire in maniera mirata sulle rughe, la mancanza di tono, la luminosità e soprattutto l’idratazione che in questa fase è fondamentale ripristinare. «Sono saccaridi presenti sulla membrana cellulare che agiscono nel cuore delle strutture cutanee promuovendo la produzione di nuovo collagene», spiega Scesa. «Con gli anni, il derma si svuota perché si assottiglia il reticolo di collagene e acido ialuronico che trattiene l’acqua. Tra i glicani c’è la glucosamina, che innesca la produzione di nuovo acido ialuronico nel derma».
Texture. Per questa fase sono ideali creme e sieri, con Spf 30.
DAI 50 ANNI IN POI: RIMPOLPARE
È il momento di supportare le cellule della pelle nel processo di riparazione e rigenerazione per limitare il cedimento dei tessuti.
Tipo di rughe. «Oltre alle rughe dinamiche, va considerato il riassorbimento del grasso del volto» nota Romani. «Gli zigomi tendono a scendere e la cosiddetta bolla di grasso che rende le guance paffute diminuisce, per cui ci sarà uno svuotamento di questa zona. Con gli anni viene il volto più affilato: in questo senso incidono anche eventuali problemi ai denti perché, se per esempio ne manca uno, cade l’appoggio fisiologico della guancia o del labbro. Compaiono poi le cosiddette rughe da sonno, segni verticali che si formano a metà della mandibola in seguito al contatto ripetuto con il cuscino. E iniziano a comparire anche i segni del foto-invecchiamento come le cheratosi solari o attiniche, squamette inizialmente non visibili ma solo palpabili».
Gli attivi giusti. «Troviamo ancora i glicani: in questo caso è molto efficace l’acido ialuronico in microsfere perché questa formulazione ne potenzia l’efficacia di assorbimento profondo» spiega Scesa. «Anche la vitamina E è utile perché aiuta a proteggere le membrane cellulari dai radicali liberi, mentre i peptidi stimolano la pelle favorendone il rassodamento e l’elasticità. Fondamentale reintegrare gli Omega 3 e 6, acidi grassi presenti nelle membrane cellulari cutanee in grado di rendere la pelle più elastica, levigata e ripararla dai danni causati dalle aggressioni esterne».
Occhi e labbra. «È necessario intervenire sui particolari con prodotti specifici per il contorno occhi e il contorno labbra, zone delicate e sensibili», conclude l’esperta. «Sì alle microsfere di acido ialuronico, alle vitamine C ed E antiossidanti, e al retinolo, che stimola il rinnovamento cellulare».
Texture. Sieri abbinati a oli e creme ricche e vellutate, con Spf da 30 a 50.
In commercio ci sono cosmetici specifici per la notte, adatti soprattutto dai 50 anni in poi. Spesso sono formulazioni superattive che si propongono di rimediare i danni che la pelle subisce di giorno. In realtà la cute si «riaggiusta» nello stesso momento in cui questi avvengono mettendo in atto gli eccezionali meccanismi di riparazione che la natura ha previsto per preservare l’equilibrio cutaneo. Scegliete quindi le creme più ricche di giorno, quando le cellule, aggredite dalla luce e da altri agenti esterni, hanno bisogno di protezione. Di notte invece la pelle ha bisogno di riposare: meglio quindi un siero a base acquosa super idratante per far riposare le cellule dopo una pesante giornata di stress.
I glicani
A oggi i glicani sono ritenuti gli elementi più importanti per il ringiovanimento delle cellule. Si parte dalla glucosamina, che è uno dei principali precursori della sintesi dell’acido ialuronico. La novità è un recente studio pubblicato sul Journal of Plastic Dermatology e condotto dal team di Antonino Di Pietro, direttore scientifico dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano, che ha dimostrato come le rughe superficiali possano essere trattate efficacemente abbinando la glucosamina ai fosfolipidi come veicolante, che allo stesso tempo favorisce la riparazione dei danni di membrana, rendendo le cellule più forti. La glucosamina viene trasportata in profondità, fino al derma, dove va a regolare la biosintesi di nuovo acido ialuronico. La pelle, trattata con sieri e creme contenenti questo complesso chiamato fospidin, risulta rapidamente più forte, più giovane e sana. Parallelamente, anche negli Stati Uniti è stato condotto uno studio sui glicani da Zoe Diana Draelos, professore di dermatologia alla Duke University di Durham. La specialista, intervenendo lo scorso agosto all’American Academy of Dermatology a Chicago, ha parlato della glicobiologia, cioè lo studio dei glicani, per il panorama cosmetico: «I glicani permettono alle cellule di identificarsi vicendevolmente e di comunicare tra di loro: riuscire a monitorare questo dialogo potrebbe aiutarci a capire come innescare la produzione di nuovo collagene».
Alice Di Pietro, da OK Salute e benessere – novembre 2014