Siamo tutti un po’ più attenti, rispetto a qualche anno fa, quando si tratta di prendere il sole, ma non ancora abbastanza per evitare rischi e danni di una esposizione scorretta. Eppure le regole da seguire sono chiare e semplici. Le abbiamo stilate insieme con l’esperto di OK Ignazio Stanganelli, Responsabile della Skin Cancer Unit dell’Istituto Oncologico Romagnolo di Forlì e professore all’Università di Parma.
Il sole non è uguale per tutti, vero?
La sensibilità della cute alle radiazioni ultraviolette può variare notevolmente tra gli individui. Una volta identificato il proprio fototipo è più semplice adeguare i propri comportamenti per una corretta esposizione al sole, beneficiando dell’aria aperta e delle vacanze al mare o in montagna senza correre rischi. I fototipi sono sei: il primo ha capelli chiarissimi, quasi albini; il secondo ha capelli e occhi chiari e appartiene alla specie caucasica/nord europea. I fototipi 3 e 4 hanno capelli, pelle e occhi scuri e appartengono all’area del Mediteranneo. I fototipi 5 e 6 hanno pelle, capelli e occhi molto scuri, tratti asiatici e africani.
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Esposizione al sole: le prime regole di base
Le radiazioni ultraviolette sono considerate dei carcinogeni completi dall’Agenzia IARC, braccio operativo della Organizzazione Mondiale alla Sanità, al pari del fumo di sigarette. Se si ha un fototipo 1 e 2 bisogna evitare l’esposizione eccessiva e le conseguenti scottature. Per tutti i fototipi: l’esposizione deve essere graduale per poter consentire alla pelle di sviluppare una naturale abbronzatura. È essenziale evitare di prendere il sole durante le ore centrali della giornata. È molto importante proteggere i bambini dalle scottature (le ustioni solari in età pediatrica correlano con un aumentato rischio di sviluppare melanoma in età adulta). Da evitare l’esposizione solare diretta dei neonati fino a 1 anno.
Per quali creme e protezioni optare?
L’abbronzatura graduale riduce il rischio di scottature solari e gli alleati per ottenerla sono principalmente le creme solari, che vanno scelte in base al proprio fototipo, con filtri per i raggi UVA e UVB. Bisogna sempre tenere a mente che ci si abbronza anche con fattori di protezione elevati. L’abbronzatura appare più lentamente e meno intensa, ma è più uniforme e dura di più. Le creme solari vanno utilizzate anche quando si è già abbronzati. La cute abbronzata non è protetta completamente dall’azione degli UV che creano danni al DNA e alle fibre elastiche della pelle. Per lo stesso motivo ai tropici e in alta montagna è necessaria una protezione maggiore.
Come e quando utilizzare le creme solari?
Le creme fotoprotettive vanno applicate in dosi adeguate e per più volte durante l’esposizione. La quantità raccomandata dalla comunità europea è di 36 grammi ad applicazione, che corrisponde circa a sei cucchiai colmi. Il numero di applicazioni è influenzato dal fattore di protezione solare o SPF, dai numeri di bagni al mare e dall’attività fisica. Non bisogna dimenticare che ogni crema, a causa del sudore o dell’acqua, si diluisce fino a scomparire. Pertanto è importante riapplicarla per evitare che perda la sua azione protettiva soprattutto in caso di sport all’aperto o dopo avere fatto un bagno in mare o in piscina. In linea di massima si rendono necessarie nuove applicazioni del prodotto ogni 2-3 ore, per renderlo veramente protettivo.
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Protezioni naturali e piccoli consigli
Non soltanto creme. Si possono anche utilizzare degli indumenti per proteggersi dai danni del sole. Il cappello a falda larga protegge occhi, viso e collo, ma sono perfetti anche camicia a manica lunga e pantaloni lunghi. La barriera fisica creata dagli indumenti è efficace nel bloccare gli UV e la loro capacità non varia nel tempo, anche se dipende da diversi fattori come umidità, colore e fibre. Ad esempio un tessuto bagnato, chiaro e di cotone è meno efficace nel proteggere dagli ultravioletti rispetto a un tessuto asciutto, scuro e in fibre “fitte”. Non dimenticate gli occhi, anche loro hanno bisogno di protezione ed è essenziale indossare occhiali da sole con filtro UV. Gli occhiali da sole hanno la possibilità di ridurre il danno agli occhi tanto che l’Unione Europea li classifica come “dispositivi di protezione individuale”. Infine, approfittare dell’ombra naturale di alberi, tettoie, ombrelloni è un altro buon consiglio: l’ombra impedisce l’incidenza diretta dell’UV sulla nostra cute.
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