La barba contiene meno batteri di un viso rasato. Chi pensava che la barba fosse un covo di batteri si dovrà ricredere (o almeno dovrà provarci). A pubblicare i risultati dello studio, la rivista scientifica britannica Journal of Hospital Infection. Secondo questa ricerca gli uomini che si radono quotidianamente hanno più possibilità di ospitare su mento e guance il batterio Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (cioè agli antibiotici beta-lattamici e alle cefalosporine) rispetto a chi persegue la filosofia del “barbuto è bello”.
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Barba contiene meno batteri: cosa dice la ricerca americana
Gli autori della ricerca “Bacterial ecology of hospital workers’ facial hair: a cross-sectional study” hanno analizzato 408 tamponi prelevati dal volto di altrettanti dipendenti ospedalieri (con e senza barba) del Brigham and Women Hospital di Boston. In questo modo hanno valutato se fosse possibile evitare alcune infezioni nosocomiali legate all’igiene personale di chi lavora all’interno dell’ospedale. È emerso che gli uomini glabri sono tre volte più recettivi verso alcuni batteri (52,6%) rispetto a chi ha il viso ricoperto di peluria (41,2%).
Barba contiene meno batteri: quali sono i motivi?
La causa andrebbe ricercata nelle micro-abrasioni della pelle causate dalla rasatura, che favorirebbero la proliferazione dei batteri. Ecco l’ipotesi avanzate dal microbiologo Adam Robert dell’University College di Londra. Tra i peli della barba di un uomo si nasconderebbe anche una sorta di “antibiotico” naturale. Il medico ha coltivato in laboratorio 100 tipi differenti di batteri rinvenuti nella peluria del viso maschile. Così ha rilevato che un microbo della specie dello Staphylococcus epidermidis è in grado di colonizzare l’ambiente (pelle e barba) al punto da eliminare la presenza di altri germi. Tra questi anche i pericolosi Escherichia coli antibiotico-resistente.
Altre ricerche sostengono il contrario
Questa ricerca è in contro-tendenza rispetto a quanto affermato l’anno scorso dai ricercatori dell’Università di Aston, nel Regno Unito. L’analisi, pubblicata sulla rivista Anaesthesia, sosteneva infatti che la barba di un uomo poteva contenere fino a 20.000 batteri pronti a nuocere alla salute dell’individuo, dando adito agli amanti della rasatura perfetta di perseguire la propria filosofia.