Pelle

Abbigliamento anti-UV: quanto proteggono i vestiti dal sole?

Fattori come il tipo di tessuto, il colore e i trattamenti influiscono sulla capacità di un capo di proteggere dai raggi UV

Oltre alla crema solare, anche gli abiti possono giocare un ruolo cruciale nel proteggere la pelle dai raggi ultravioletti (UV). Tuttavia non tutti la proteggono allo stesso modo: mentre alcuni capi offrono una barriera efficace, altri lasciano la pelle più esposta ai danni del sole. Ecco cosa c’è da sapere sull’abbigliamento anti-UV e come scegliere i vestiti più adatti.

Cos’è l’UPF?

La capacità protettiva dei prodotti solari si indica con l’SPF (Sun Protection Factor), che misura la schermatura dai raggi UVB. Invece, per misurare quanto un tessuto protegge la pelle dai raggi UV del sole si usa l’UPF (Ultraviolet Protection Factor, fattore di protezione dai raggi ultravioletti).

Gruppo San Donato

L’UPF valuta la capacità di un tessuto di bloccare sia i raggi UVB che i raggi UVA. Maggiore è il valore dell’UPF, maggiore è la protezione offerta dal tessuto. Un capo con un UPF di 50, ad esempio, blocca circa il 98% dei raggi UV e consente il passaggio di 1/50 dei raggi UV.

Quanto protegge l’abbigliamento dai raggi-UV?

Secondo la Skin Cancer Foundation, l’abbigliamento è «una delle forme più efficaci di protezione contro i danni del sole e cancro della pelle». Vediamo quali fattori influenzano la protezione fornita dai vestiti.

Tipo di tessuto

Il denim, la lana e i tessuti sintetici come il poliestere offrono una barriera migliore rispetto a materiali come il lino o il cotone sbiancato. Il poliestere può essere combinato con tessuti più leggeri per migliorare il comfort, mantenendo comunque un buon livello di protezione. I tessuti con trama fitta permettono a meno raggi UV di passare attraverso le fibre.

Colore dei vestiti

I tessuti con colori scuri e brillanti assorbono di più i raggi UV rispetto a quelli chiari. Una maglietta nera, rossa o blu navy offrirà quindi una protezione migliore rispetto a una bianca o pastello. D’altra parte, i vestiti scuri possono anche trattenere maggiormente il calore.

Abbigliamento anti-UV: trattamento

Alcuni tessuti sono trattati con sostanze chimiche specifiche, che migliorano la loro capacità di bloccare i raggi UV.

Vestibilità degli indumenti e copertura

L’abbigliamento con vestibilità ampia protegge di più rispetto a quello stretto e riesce a coprire una superficie più ampia del corpo, garantendo una protezione maggiore.

Tessuto allungato o bagnato

Quando un tessuto si allunga o si bagna, in genere, può essere meno efficace nel bloccare i raggi UV. Una maglietta bianca di cotone con, ad esempio, un UPF 5, offre una protezione molto bassa che diminuisce ulteriormente quando è bagnata. Inoltre, i vestiti che hanno subito un’usura significativa possono perdere parte della loro capacità di protezione.

Perché usare l’abbigliamento anti-UV?

Dato che le variabili sono molte, può essere davvero difficile per un consumatore capire quali siano i vestiti migliori per proteggersi dai raggi UV. In uno studio del 2001, i ricercatori hanno rilevato che circa un terzo (33 percento) dei vestiti estivi esaminati aveva un UPF inferiore a 15, mentre solo il 48 percento dei tessuti aveva UPF uguale o superiore a 30.

Optare per l’abbigliamento anti-UV, con l’indicazione dell’UPF, dà il vantaggio di sapere quale sia il livello di protezione offerto. Molti marchi stanno sviluppando capi che uniscono protezione, comfort, traspirabilità e stile, affinché siano sia funzionali che piacevoli da indossare. Per mantenere questi indumenti al meglio, è sempre consigliabile seguire le istruzioni di lavaggio e cura di ogni capo indicate sull’etichetta.

L’abbigliamento anti-UV può essere indicato soprattutto per:

  • chi ha una pelle chiara o particolarmente sensibile al sole;
  • i bambini;
  • chi pratica sport all’aperto;
  • i lavoratori che passano molte ore all’esterno.

Abbigliamento anti-UV e crema solare: pro e contro

Da un lato, considerando che spesso si rischia di non applicare abbastanza crema solare o di non metterla in modo omogeneo, i vestiti hanno il vantaggio di coprire ampie aree del corpo ed è sufficiente indossarli. Dall’altro, la capacità dell’abbigliamento di proteggere dai raggi UV dipende da diversi fattori, incluso il modo in cui viene trattato e lavato. Bisogna anche considerare che un prodotto solare, in crema, spray, stick o gel, può essere applicato sulle zone esposte, come viso, mani e piedi, che non si riescono a coprire con gli indumenti.

Per avere una protezione ottimale, probabilmente la soluzione sarebbe usare abbigliamento anti-UV e crema solare in modo complementare, in base alle proprie esigenze. Infine, non bisogna trascurare l’importanza di accessori come cappelli a tesa larga e occhiali da sole.

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Aurora Pianigiani

Collabora con OK Salute e Benessere e si occupa di comunicazione in ambito medico-scientifico e ambientale. Laureata in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Firenze, si è formata nel settore dei media digitali e del giornalismo. Ha conseguito il Master in Comunicazione della Scienza e della Salute presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e contestualmente ha scritto articoli per testate giornalistiche che svolgono attività di fact-checking.
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