C’è un legame tra Parkinson e intestino? Anche se si tratta di una malattia che colpisce il cervello, almeno nelle sue principali manifestazioni, secondo una nuova ricerca partirebbe da una risposta immunitaria dovuta a problemi intestinali.
Già alcune ricerche hanno dimostrato un legame tra il microbioma intestinale e la malattia scoperta dallo scienziato James Parkinson nel 1817.
Ora uno studio della prestigiosa Columbia University si è concentrato proprio su questo aspetto. Si possono leggere i risultati sulla rivista scientifica Neuron.
In questo articolo
Legame tra Parkinson e intestino: tra i sintomi una stitichezza ostinata già molto prima dell’esordio della malattia
Il Parkinson è una malattia che colpisce il cervello, dando difficoltà di varia gravità a chi ne sia colpito. I principali sintomi sono:
- stanchezza,
- rigidità articolare,
- tremori,
- movimenti involontari.
Prima dell’esordio della malattia ci possono essere altri sintomi come:
- sonno disturbato,
- depressione,
- ansia,
- stitichezza.
Legame tra Parkinson e intestino: il ruolo di una proteina
Proprio quest’ultimo sintomo che interessa appunto l’intestino può comparire fino a vent’anni prima di sviluppare i problemi nei movimenti. Tra l’altro la stitichezza interessa circa il 70% dei pazienti.
I ricercatori hanno scoperto che una proteina l’alpha sinucleina ha delle alterazioni quando ci ammaliamo di questa malattia e queste alterazioni contribuiscono alla progressione della patologia. Questa proteina si trova nel cervello, ma anche nell’intestino.
Sistema immunitario colpisce i neuroni
Il sangue dei pazienti affetti da Parkinson spesso contiene cellule immunitarie pronte ad attaccare i neuroni. Nella ricerca gli scienziati hanno utilizzato il modello animale. Hanno iniettato loro la proteina e hanno visto che dopo l’iniezione hanno cominciato ad avere problemi gastrointestinali, soprattutto stitichezza. Questo ha portato a pensare che il Parkinson potrebbe avere la sua origine proprio a livello intestinale. Servono nuovi studi che confermino questa ipotesi dei ricercatori dell’Università di Columbia.
Legame tra Parkinson e intestino: nuove terapie
Lo studio, anche se ha bisogno di ulteriori conferme, potrebbe aprire la strada a nuove terapie con l’uso di farmaci immunosoppressori, che potrebbero avere un ruolo importante nel rischio di sviluppare i sintomi più severi della malattia. Inoltre chi ha problemi intestinali che non si risolvono potrebbe essere sottoposto alla ricerca nell’intestino di questa proteina. In caso positivo si potrebbe pensare all’uso di integratori o regimi alimentari per migliorare la situazione del microbioma intestinale.