L’ottimismo allunga la vita. Essere positivi è un vero e proprio “elisir di lunga vita”, capace di tenere alla larga moltissimi problemi di salute come tumori, infarti, ictus, malattie respiratorie e infezioni. La capacità di affrontare le avversità che la vita ci pone davanti ha un impatto diretto sulla risposta che anche le nostre difese immunitarie riescono a dare quando sono aggredite. Ansia e paura danneggiano la nostra abilità di difenderci dall’aggressione delle malattie croniche o da quelle causate da virus o batteri. Insomma lo slogan l’ottimismo allunga la vita, non è solo una bella trovata pubblicitaria.
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Ottimismo allunga la vita: il nuovo studio americano
L’Università di Harvard ha continuato a studiare gli effetti dell’ottimismo sulla salute. I ricercatori hanno concluso che se si è ottimisti si hanno molte possibilità di superare i 90 anni di età. Nella nuova ricerca sono state monitorate 160.000 donne di differenti etnie, provenienti da ambienti sociali diversi. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of the American Geriatrics Society.
Ottimismo non fa rima con non affrontare le difficoltà
Essere ottimista non significa ignorare gli elementi stressanti della vita. Ma quando accadono situazioni negative, gli ottimisti non se ne lamentano troppo e vedono gli ostacoli come temporanei e addirittura come un risvolto positivo di crescita e maturazione.
Uno studio sui gemelli ha dimostrato che solo il 25% del nostro ottimismo è di natura genetica. Il resto tocca a ciascuno di noi e a come rispondiamo alle difficoltà della vita. Per fortuna possiamo anche allenarci ad essere positivi.
Allenarsi a essere positivi
Uno dei modi migliori per essere ottimisti è il metodo “Best Possible Self”, che in italiano suona come la migliore espressione di noi stessi. Con questa procedura bisogna immaginarsi nel futuro con tutti i nostri obiettivi raggiunti e tutti i nostri problemi risolti. Scrivere ogni giorno per 15 minuti le cose che abbiamo raggiunto nella giornata e passare cinque minuti a come ci sentiamo per essere riusciti a ottenere questi risultati. La pratica quotidiana migliora i sentimenti positivi.
L’ottimismo allunga la vita: i risultati dello studio di Harvard
Questo non è il primo studio che indica un forte legame tra la longevità e la capacità di vedere il bicchiere mezzo pieno. Gli ottimisti hanno il 70% in più di possibilità di superare gli 85 anni. I ricercatori hanno dimostrato che chi ha un atteggiamento positivo ha tra l’11 e il 15% di chance in più di vivere a lungo.
Differenze di genere: gli uomini ottimisti vivono più a lungo
L’effetto è più marcato sugli uomini. Le donne più positive hanno il 50% in più di possibilità di festeggiare il loro 85esimo compleanno. Gli uomini raggiungono addirittura il 70 per cento.
L’ottimismo allunga la vita: ecco perché si vive più a lungo
I ricercatori hanno preso in esame i dati relativi ad oltre 70.000 infermiere arruolate nel famoso progetto di ricerca “Nurses Health Study”, negli Stati Uniti. Incrociando i loro test psicologici con le cartelle cliniche che riportavano le condizioni di salute nell’arco di otto anni, è emerso che le donne più ottimiste avevano un rischio di morte ridotto del 30%. In particolare, avevano un minor rischio di morire per cancro (-16%), problemi cardiovascolari (-38%), ictus (-39%), malattie respiratorie (-38%) e infezioni (-52%). Già studi precedenti avevano dimostrato che il cuore degli ottimisti è più sano.
Lo stesso metodo è stato utilizzato per analizzare i dati di 1.129 uomini con un’età compresa tra i 41 e i 90 anni. I signori sono stati monitorati tra il 1986 e il 2016.
Qual è il rapporto causa-effetto?
Sebbene il disegno dello studio non permetta di stabilire con certezza l’esistenza di un rapporto di causa-effetto tra ottimismo e longevità, i ricercatori sono convinti che il pensiero positivo possa condizionare la nostra salute attraverso due meccanismi principali. Da un lato ci spinge ad adottare comportamenti e stili di vita più sani, mentre dall’altro potrebbe agire sul nostro organismo come un vero e proprio farmaco, abbassando i livelli di infiammazione che favoriscono l’insorgenza di molte patologie.
L’ottimismo allunga la vita: il parere dell’esperto
«Oggi i nostri sforzi si concentrano sulla riduzione dei fattori di rischio per le malattie, ma sempre più studi ci dicono che anche il potenziamento della resilienza psicologica può fare la differenza», spiega il co-autore dello studio, Eric Kim. «Le nostre nuove scoperte suggeriscono che dovremmo puntare di più sull’ottimismo, che si associa a stili di vita più sani e a modi migliori per fronteggiare le sfide della vita».
FONTE: American Journal of Epidemiology