Una fitta acuta, magari accompagnata anche da qualche linea di febbre, che si irradia alla testa e al collo. Chi ha provato, almeno una volta nella vita, l’otite sa che si tratta di un disturbo estremamente doloroso e fastidioso. Carlo Antonio Leone, Direttore dell’Unita Operativa Complessa Ospedaliera di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-facciale dell’Ospedale Monaldi Napoli, spiega come affrontare questa condizione.
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Cos’è l’otite?
L’otite è un processo infiammatorio che colpisce l’orecchio in seguito a un’infezione batterica o virale, oppure a un evento traumatico che può provocare una lesione dell’apparato auricolare. Può essere principalmente di due tipi: l’otite esterna, che interessa il condotto uditivo esterno, e l’otite media, che interessa la membrana o la cassa timpanica.
Cause dell’otite
Le forme virali sono caratterizzate da un’infiammazione della mucosa dell’orecchio medio e della membrana timpanica, dovuta all’azione di rhinovirus e adenovirus, che sono gli agenti patogeni più frequenti. Spesso sono accompagnate da un’infezione rinofaringea, come la sinusite, la faringite, la laringite o un forte raffreddore.
Sintomi dell’otite
Dolori a insorgenza acuta accompagnati da una riduzione della funzione uditiva e da uno stato febbrile, talvolta con vomito. Le infezioni virali dell’orecchio medio possono in alcuni casi interessare anche l’orecchio interno, e in questo caso può comparire sia la vertigine sia una perdita uditiva irreversibile.
Diagnosi
Avviene principalmente in tre modi:
- L’anamnesi, soprattutto in presenza di un’infezione virale delle vie aeree superiori e dell’insorgenza di un’otalgia velocemente progressiva, spesso accompagnata da uno stato febbrile.
- L’otoscopia o l’otomicroscopia, che consiste nell’esame del condotto uditivo praticato con appositi strumenti; evidenzia un arrossamento della membrana timpanica con alterazione della sua superficie; se viene riscontrata l’otite, deve essere trattata tempestivamente per evitare il rischio di un versamento ematico intratimpanico con possibile fuoriuscita di sangue dal condotto uditivo esterno, nel cui caso viene definita otite emorragica.
- La valutazione della funzione uditiva con gli appositi test audiometrici.
Conseguenze dell’otite se non curata
L’otite media virale può comportare un calo dell’udito, rappresentato da una ipoacusia trasmissiva per l’interessamento dell’apparato di trasmissione del suono, che è costituito dalla membrana timpanica e dalla catena ossiculare. Generalmente si tratta di un deficit fortunatamente reversibile. Quando però l’infezione virale colpisce anche l’orecchio interno, la perdita uditiva diventa percettiva e irreversibile. Per questo, anche quando la sintomatologia dolorosa si è risolta, è importante effettuare un ulteriore controllo audiometrico per escludere una compromissione dell’orecchio interno.
Terapia
È prevalentemente sintomatica: i farmaci antidolorifici per via sistemica e quelli antibiotici e antinfiammatori per uso locale, come il ketoprofene sono efficaci nel ridurre l’intensità dei sintomi e accelerare la guarigione. È opportuno associare anche una terapia antibiotica sistemica per prevenire la sovrainfezione batterica. Nel caso dell’otite media virale emorragica può essere necessaria una paracentesi timpanica, che consiste nell’incisione della membrana timpanica per aspirare il versamento ematico evitandone la perforazione.
La videointervista allo specialista
L’otite compare spesso in estate, complici i bagni in mare e in piscina, il vento e l’umidità: questo disturbo non colpisce solo i più piccoli ma anche gli adulti. Guarda la videointervista ad Alessandro Colli, Responsabile di Otorinolaringoiatria di Humanitas Castelli di Bergamo.