La bartonellosi è un’infezione causata dal batterio bartonella henselae, che viene trasmesso quasi sempre dal morso o dal graffio del gatto (di qui il nome di malattia del graffio di gatto), raramente da altri animali domestici come i cani. Per il micio è un parassita molto comune e innocuo, all’uomo viene passato nel 90% dei casi in persone con meno di 21 anni, soprattutto in età pediatrica.
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I sintomi della malattia del graffio del gatto
A pochi giorni dal graffio si sviluppa una lesione cutanea di alcuni millimetri, con un piccolo eritema crostoso. Dopo due o tre settimane si crea una linfoadenopatia, spesso solo dal lato del graffio, con linfonodi gonfi, duri e dolenti sotto l’ascella, sul collo o all’inguine. Possono aggiungersi febbre, mal di testa e anoressia.
Le terapie
Nelle persone con un sistema immunitario efficiente, in genere la malattia guarisce spontaneamente nell’arco di pochi mesi.
Nei casi più gravi si prescrivono farmaci analgesici, antibiotici o sulfamidici per una decina di giorni.
Precauzioni
Se si ha un gatto in casa è bene fare uso di antiparassitari e portarlo con regolarità dal veterinario. Bisogna poi insegnare ai bambini a lavarsi le mani dopo averlo accarezzato e disinfettarsi subito con cura se vengono morsi o graffiati.