Compaiono d’improvviso e danno l’impressione di galleggiare, o addirittura di muoversi, all’interno del nostro occhio. Sono le moschine, come si dice nel linguaggio comune, oppure i corpi mobili vitreali, per usare un termine scientifico.
Spiega Patrizio Seidenari, direttore del dipartimento di Oculistica II all’azienda ospedaliera Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano: «Queste particelle traggono origine dal corpo vitreo, la gelatina trasparente che riempie la zona posteriore dell’occhio (guarda il pdf – figura A), e non sono in genere segni di malattie serie». Non devono allarmare, cioè, e non richiedono una visita oculistica urgente.
Bisogna però imparare a distinguere questi addensamenti, per nulla pericolosi, da altri corpi mobili vitreali che invece possono essere il sintomo di problemi più gravi.
Dopo i sessant’anni, infatti, il corpo vitreo, che non si rinnova mai (è così dal momento in cui nasciamo) perde la consistenza originaria e tende a ritirarsi in modo consistente (guarda il pdf – figura B), distaccandosi all’improvviso dalla parete interna dell’occhio (guarda il pdf – figura C).
Durante questo movimento il corpo vitreo può trascinare con sé i tessuti interni dell’occhio, provocando (nel 5-10% dei casi) una rottura o, più raramente, un distacco della retina. In questi casi va consultato immediatamente un oculista, che può utilizzare il laser per saldare gli eventuali strappi della retina.
È invece sconsigliabile asportare chirurgicamente il vitreo collassato, anche se provoca disturbi visivi, perché questo intervento può comportare gravi complicazioni quali, ancora una volta, il distacco della retina o la cataratta.
Paolo Rossi Castelli – OK La salute prima di tutto
Ultimo aggiornamento: 2 febbraio 2010