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Morsi e graffi di animali possono causare infezioni come rabbia, tetano, malattia da graffio di gatto, tigna e scabbia. Si possono contrarre anche solo con un banale contatto di saliva di animali infetti.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la rabbia è ampiamente diffusa in tutto il globo e si stima che ogni anno, a causa di questa malattia, muoiano più di 55 mila persone. Di questi decessi, il 95% si registra in Asia e Africa. Il 99% dei casi di rabbia nell’uomo dipendono da rabbia canina e circa il 30-60% delle vittime di morsi di cane sono soggetti minori di 15 anni.
«La rabbia – sottolinea Susanna Esposito, ordinario di Pediatria all’Università degli Studi di Perugia e presidente dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici, WAidid – è una malattia molto pericolosa per l’uomo e quasi sempre mortale. Se si sta programmando un viaggio, soprattutto in Paesi endemici, tutta la famiglia dovrebbe accertarsi di essere stata vaccinata contro il tetano con un richiamo effettuato nei 10 anni precedenti la partenza. La vaccinazione antirabbica pre-esposizione, invece, è raccomandata soltanto in casi di reale rischio di malattia, molto raro».
Di seguito i consigli di WAidid su come riconoscere le infezioni più diffuse causate da morsi, graffi e saliva di animali.
Rabbia
La rabbia è una malattia infettiva causata da un virus (della famiglia Rabdovirus) che colpisce prevalentemente i mammiferi come cani, lupi, volpi e pipistrelli. Il virus penetrato con il morso risale lungo i nervi periferici e raggiunge il sistema nervoso centrale dove agisce distruggendo le cellule nervose. L’incubazione della malattia della rabbia è variabile e può prolungarsi anche per mesi.
Come intervenire
Non esiste una terapia per la rabbia quindi l’unico modo per prevenire la malattia conclamata è intervenire durante il periodo di incubazione con la somministrazione della vaccinazione antirabbica che consente all’organismo di reagire con un’efficace risposta immunitaria prima che il virus abbia raggiunto il sistema nervoso centrale.
Tetano
Il tetano è una malattia infettiva acuta non contagiosa causata dal batterio Clostridium tetani che, normalmente presente nell’intestino degli animali (bovini, equini, ovini) ed eliminato con le feci, riesce a sopravvivere a lungo nell’ambiente sotto forma di spore. I sintomi più evidenti causati dal tetano sono: contrazioni muscolari, febbre, sudorazione, tachicardia.
Come intervenire
La somministrazione di immunoglobuline umane antitetaniche (TIG) e l’accurata pulizia della ferita infetta, con rimozione dell’eventuale tessuto necrotico, l’uso di disinfettanti ad azione ossidante (come l’acqua ossigenata) e la somministrazione di antibiotici (penicillina) sono importanti per prevenire la fissazione alle cellule nervose della tossina eventualmente ancora presente in circolo e per impedire che ne venga prodotta di nuova. La prevenzione della malattia si basa sulla vaccinazione, prevista in Italia per tutti i nuovi nati: la somministrazione di tre dosi di vaccinazione antitetanica conferisce una protezione molto elevata, con un’efficacia superiore al 95%. La durata della protezione nel tempo è di almeno 10 anni ed è ulteriormente garantita dall’esecuzione dei richiami.
Malattia da graffio di gatto
L’agente eziologico della malattia è Bartonella henselae, un parassita ematico trasmesso all’uomo dalle pulci e dal gatto. La malattia da graffio di gatto (Cat Scratch Disease, CSD) viene considerata la causa più comune di adenopatia (linfonodi ingrossati), cronica, benigna, in bambini e giovani adulti. Da 3 a 10 giorni dopo il contatto con l’animale, nel punto di inoculazione compare una lesione cutanea pustolosa, papulosa o vescicolosa, che può persistere per giorni o settimane, guarendo senza lasciare cicatrici.
Come intervenire
La terapia si basa sull’impiego di macrolidi. In alcuni casi può essere necessario intervenire chirurgicamente.
Dermatofitosi (Tigna)
Le dermatofitosi sono micosi cutanee, causate da microscopici funghi (specie diverse di Microsporum e Trichophyton) che colpiscono gli animali domestici (causando aree tonde alopeciche) e l’uomo su capelli, pelle e unghie, particolarmente nei bambini. Cani, gatti e topi sono tra i responsabili della diffusione della malattia attraverso contatto diretto o indiretto.
Come intervenire
Gli antimicotici topici sono generalmente efficaci. Terbinafina da banco è un fungicida e consente un trattamento più breve. L’econazolo o il ciclopirox possono portare a risultati migliori nei casi in cui non si possa escludere un’infezione da Candida.
Gli antifungini orali sono usati soprattutto nelle infezioni ungueali e del cuoio capelluto, nelle infezioni cutanee resistenti, le dosi e la durata differiscono in base alla sede dell’infezione. Per contribuire ad alleviare il prurito e l’infiammazione, possono essere utilizzati corticosteroidi in associazione alle creme antimicotiche.
Scabbia
La scabbia o rogna, infezione altamente contagiosa è causata da parassiti invisibili ad occhio nudo (Sarcoptes scabiei), gli acari, che scavano microscopiche gallerie nella pelle di uomo e animali domestici. Il sintomo più comune della scabbia è un forte prurito – con formazione di vescicole e croste – che può peggiorare di notte o dopo un bagno, quando l’attività degli acari aumenta a causa del caldo.
Come intervenire
Si può trattare a livello topico utilizzando creme a base benzoato di benzile, crotamitone o permetrina utili a debellare gli acari e le loro uova. Molto importante è anche lavare i vestiti, le lenzuola e gli altri oggetti con cui si è entrati in contatto a 90 gradi.
Morsi di ragni
Quasi tutte le 40.000 specie di ragni conosciuti sono velenose. Tuttavia, i denti della maggior parte delle specie sono troppo corti o fragili per penetrare nella cute. Reazioni sistemiche gravi si verificano più frequentemente con morsi di: ragno bruno (violino, marrone recluso), ragni vedo va (vedova nera, vedova marrone).
I morsi di ragni bruni, più frequenti negli Stati Uniti, sono recentemente tornati di attualità anche nel nostro Paese. Alcuni morsi sono inizialmente indolori, ma il dolore, che può essere grave e interessare l’intero arto, si sviluppa in tutti i casi entro 30-60 minuti. La zona del morso diventa eritematosa ed ecchimotica e può essere pruriginosa. Nella sua sede si forma una bolla centrale, spesso circondata da un’area ecchimotica irregolare (lesione a occhio di bue).
Come intervenire
ll trattamento per i morsi di ragno comprende la pulizia della ferita, il ghiaccio per ridurre il dolore, l’elevazione dell’arto, la profilassi antitetanica e l’osservazione.
Morsi di serpenti
In caso di morso di serpente non tagliare la ferita da morso, non tentare di succhiare il veleno, non applicare lacci, acqua o ghiaccio.
Nei casi di morsi di vipera si instaura nella zona un edema duro e dolente di colore rosso-bluastro con ecchimosi. Dopo 1-6 ore circa, l’edema si estende a tutto l’arto colpito con formazione di chiazze cianotiche. Entro 12 ore si può avvertire secchezza della bocca e sete intensa, vomito e diarrea, crampi, pallore, vertigini e mal di testa.
Come intervenire
Recarsi il prima possibile al Pronto Soccorso, il siero antivipera può essere somministrato soltanto da personale medico.