La mononucleosi è una malattia che colpisce quasi la totalità della popolazione. È frequente negli adolescenti, con un picco dopo i dieci anni, perché si trasmette attraverso la saliva: per questo è conosciuta anche come “malattia del bacio”, anche se il virus può circolare anche attraverso tosse e starnuti. Nonostante sia presente tutto l’anno, ha un più alto livello di incidenza in primavera e in estate, per un maggior numero di contatti tra le persone, soprattutto tra i giovani. Il 90-95% della popolazione ha contratto il virus nel corso della vita.
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La mononucleosi è causata dal virus Epstein-Barr
La mononucleosi è una malattia virale, causata dal virus Epstein-Barr. Una volta contratto il virus e passata la fase acuta, questo va in latenza. Persiste però per tutta la vita e si può riattivare occasionalmente, anche se in maniera del tutto asintomatica. È in questo caso che si è contagiosi.
Quali sono i sintomi?
In molti casi non dà sintomi evidenti o si presenta con un leggero malessere e stanchezza. In altri si presenta come una faringite molto importante, associata a febbre alta, stanchezza, spossatezza e a un ingrossamento dei linfonodi al lato del collo. È presente anche un ingrossamento della milza e risultano elevate le transaminasi. La febbre può persistere anche per 10 o 14 giorni, mentre la fase acuta dura qualche settimana. Nei bambini piccoli è una malattia del tutto asintomatica. Il periodo di incubazione va dalle 4 alle 7 settimane. La diagnosi corretta è fondamentale. L’interessamento delle tonsille può ricordare quello da infezione da Streptococco, ma se in questo caso gli antibiotici sono indispensabili, se si tratta di mononucleosi questi farmaci possono scatenare delle reazioni allergiche, di cui non si conoscono le cause, soprattutto l’amoxicillina.
Quali sono le complicanze?
Le complicazioni legate alla mononucleosi, anche se poco frequenti, possono essere più gravi della patologia e includono:
- Epatite
- Anemia emolitica e trombocitopenia
- Miocardite
- Sindrome di Guillain-Barre, meningite, encefalite.
La prima regola è comunque quella di farsi vedere dal proprio medico per una diagnosi corretta e sicura. Sarà lui a consigliare come affrontarla. In alcuni casi molto rari, che riguardano l’1% della popolazione, si può verificare la rottura della milza. Per questa ragione il riposo e l’astensione dall’attività fisica e sportiva sono fondamentali.
Come si cura la mononucleosi?
L’unico rimedio è il riposo. Non esiste terapia né profilassi e anche gli antibiotici sono inadeguati. In alcuni casi, soltanto per quei pazienti che hanno delle complicanze, che però sono assai rare, si prescrive il cortisone. Il consiglio è di rimanere a riposo finché non si è sfebbrati e poi di riprendere la scuola o il lavoro, ma senza attività fisica. Il decorso della malattia è di all’incirca un mesetto.