Salute

Menopausa: le 5 domande più cercate sulla terapia ormonale

Molte donne sopportano sintomi invalidanti, come vampate e insonnia, per paura degli effetti collaterali della Tos, ma gli studi promuovono l’utilizzo di questo trattamento, non solo per migliorare la qualità di vita, ma soprattutto per prevenire il rischio di alcune malattie croniche

La chiamano Tos, un termine semplice e immediato per indicare la terapia ormonale sostitutiva per la menopausa che però così scontata per molte donne alle prese con la menopausa non è.

Secondo una recente indagine del Censis, condotta su oltre mille donne di età compresa tra i 45 e i 65 anni e resa nota dalla Fondazione Onda nel 2023, in presenza di sintomi anche severi nemmeno una donna su dieci ricorre alla terapia ormonale. Molte preferiscono affidarsi a sistemi naturali (per lo più integratori), privi dello stesso riscontro scientifico di cui gode la Tos, con il rischio di incorrere in importanti effetti collaterali.

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Ma non solo: si privano di un trattamento più volte confermato come cura fondamentale per ridurre i sintomi fastidiosi tipici del climaterio, tra cui vampate, insonnia e nervosismo, e in grado di abbassare il rischio di malattie importanti, come infarto, ictus, disturbi delle ossa e patologie neurodegenerative, come conferma uno studio pubblicato ad agosto 2023 sulla rivista Cell. La Tos permette di ottenere benefici cardiometabolici e ridurre la perdita ossea che consegue alla  diminuzione degli estrogeni.

Gli esperti hanno diffuso un documento rivolto alle donne, per chiarire una volta per tutte i dubbi sull’assunzione della Tos. Un opuscolo divulgativo e scientifico, con un approccio innovativo: esaminare la terapia ormonale sostitutiva attraverso le cosiddette 5 W: chi (Who), cosa (What), quando (When), perché (Why) e dove (Where).

Who – Chi dovrebbe assumere la terapia ormonale?

Sono principalmente tre le tipologie di pazienti a cui il ginecologo dovrebbe proporre la terapia ormonale:

  1. chi ha vampate di calore e sudorazioni debilitanti;
  2. chi è soggetta a infezioni urinarie, secchezza vaginale e dolore durante i rapporti sessuali;
  3. chi necessita di un trattamento per l’osteoporosi oppure, in base alla storia medica familiare, chi corre il rischio di svilupparla e ha quindi bisogno di fare prevenzione.

Inoltre la Tos è indicata anche alle donne con insufficienza ovarica prematura, ossia a chi è andata in menopausa precocemente, in modo naturale o a causa di trattamenti medici (chemioterapia o intervento chirurgico), prima dei 40-45 anni. Un approccio strettamente personalizzato, caso per caso, va invece seguito per le donne che vanno in menopausa a un’età media, cioè tra i 45 e i 55 anni, e che presentano disturbi legati al climaterio.

Per chi non è indicata la terapia ormonale sostitutiva per la menopausa?

«La terapia ormonale non è indicata per le donne asintomatiche, che hanno una vampata ogni tanto e che sono andate in menopausa all’età giusta», sottolinea la professoressa Rossella Nappi, ginecologa e presidente della Società internazionale della menopausa, «non è un elisir di eterna giovinezza, alla stregua degli interventi antiage e quando viene prescritta deve avere una finalità medica».

WHAT – Che cos’è la terapia ormonale sostitutiva per la menopausa e su quali farmaci si basa?

Le sostanze che costituiscono la Tos sono gli ormoni. «Solitamente la terapia è costituita da estrogeni e progesterone, che sostituiscono gli ormoni che le ovaie smettono di produrre durante la menopausa», spiega Tommaso Simoncini, presidente della International Society of Gynecological Endocrinology e direttore dell’unità di Ostetricia e ginecologia universitaria, Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana.. «Gli estrogeni, che alleviano i sintomi, possono essere assunti per bocca sotto forma di compresse, oppure assorbiti dalla pelle tramite cerotti, gel o spray. I progestinici, invece sono essenziali per evitare l’iperplasia, cioè l’eccessiva crescita della mucosa
all’interno dell’utero. Si assumono per bocca. Rispetto alla terapia disponibile un tempo, oggi vengono sempre più impiegati il progesterone naturale e un progestinico che condivide la struttura del progesterone, il didrogesterone, che hanno un effetto più protettivo sulla salute del cuore e del seno».

L’alternativa al progesterone

Una novità alternativa al progesterone è il Tsec, un complesso ormonale che unisce un anti-estrogeno selettivo in combinazione all’estrogeno, che non causa effetti collaterali come tensione mammaria, nausea, crampi e cefalea e che può essere prescritto, in caso di disturbi seri legati alla menopausa.

La storia familiare di tumore al seno non costituisce una controindicazione all’assunzione della terapia ormonale sostitutiva: «Anche chi ha avuto una storia di cancro alla mammella può assumere la Tos per il tempo necessario», fa sapere Nappi, «con progesterone e didroprogesterone che hanno effetti minori sui tessuti del seno, oppure con il Tsec che non richiede uso di progestinico»

WHEN and WHY – Quando assumerla e perché?

Non esiste un’indicazione generale su quando è bene iniziare ad assumere la terapia ormonale sostitutiva: ogni caso è a sé stante.

  • Le donne che vanno in menopausa precoce, ad esempio, dovrebbero iniziarla il prima possibile dopo la diagnosi per ridurre il rischio di osteoporosi, malattie cardiovascolari e demenza, che possono insorgere negli anni successivi a causa di un prematuro stop ormonale. Uno studio presentato nel 2022 alla conferenza dell’American Heart Association ha rilevato che chi entra in menopausa prima dei 40 anni ha il 35% di rischio in più di sviluppare demenza. Secondo gli esperti queste donne dovrebbero continuare ad assumere la Tos almeno fino all’età in cui si va tipicamente in menopausa. In seguito, possono decidere se proseguire o meno, dopo aver valutato rischi e benefici individuali con il proprio medico.
  • In premenopausa (cioè quando si è tra i 45 e i 55 anni con cicli regolari) e in perimenopausa (ossia quando i cicli mestruali diventano irregolari, fino alla fine del primo anno dopo l’ultimo ciclo), la terapia ormonale è indicata principalmente se ci sono sintomi debilitanti. In questi casi può avere maggiori effetti collaterali rispetto ad altri periodi della vita, come sanguinamenti vaginali, gonfiore e dolore al seno, perché le ovaie sono ancora parzialmente attive e producono estrogeni.
  • L’inizio della terapia dopo i 60-65 anni, invece, è possibile ma va valutata con attenzione perché a questa età aumenta il rischio di coaguli del sangue, ictus o altre complicanze. Ci sono poi controindicazioni specifiche, come i pregressi eventi cardiovascolari e i rischi tromboembolici che impongono particolari cautele nell’uso della Tos. Anche in questo caso è importante decidere dopo aver valutato, insieme con il ginecologo, il rapporto rischio-beneficio.

WHERE – A chi rivolgersi?

È sempre il ginecologo la figura di riferimento per qualsiasi informazione sulla terapia ormonale e le sue alternative. La decisione riguardo a se, quando e per quanto tempo assumere la Tos dovrebbe basarsi sulle caratteristiche cliniche individuali, valutate dal medico, in base al rapporto rischi-benefici di ogni singolo caso e prendendo in considerazione la persona nel suo complesso psicofisico.

Testo di Roberta Raviolo 

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