«Il Sole è pericoloso». «Bisogna esporsi solo dopo essersi protetti». «Occorre tenere sotto controllo i nei». Sono anni che dermatologi e oncologi sottolineano l’importanza della prevenzione del melanoma, ma gli italiani sembrano impermeabili ai richiami all’ordine.
Un vero e proprio boom nelle diagnosi
Dal 2013 al 2017 questo tumore particolarmente aggressivo è in costante aumento: +34% di nuovi casi in Italia. L’anno scorso 14.000 pazienti, nel 2013 erano 4.000 in meno. Preoccupa anche l’età di chi si ammala: uno su cinque ha meno di 40 anni.
Fondamentale proteggersi dai raggi solari
Il primo e più importante fattore di rischio è l’eccessiva esposizione ai raggi solari. Le possibilità di sviluppare il melanoma infatti raddoppiano per gli amanti della tintarella senza o con poca protezione. Ma c’è di più. Le scottature solari gravi, durante l’infanzia e l’adolescenza, triplicano il rischio di melanoma in età adulta, ma sono ancora troppo pochi i giovani che proteggono la pelle dai raggi UV.
La mappatura dei nei
Uno dei momenti migliori per eseguire la mappatura dei nei è proprio la primavera, perché la pelle di solito non è abbronzata.
La mappatura dei nei non è altro che la visita dermatologica con cui viene valutata la natura delle lesioni pigmentate e non presenti sulla pelle.
Il dermatoscopio
È fondamentale per la diagnosi di un eventuale tumore della pelle e per la valutazione nel tempo di lesioni pigmentate o non pigmentate della cute. Prevede l’utilizzo di un piccolo strumento ottico manuale, il dermatoscopio, che ha una lente in grado di fornire ingrandimenti compresi tra 10 e 20 volte.
È oggi dimostrato come la dermatoscopia incrementi la capacità di riconoscere una lesione sospetta, rispetto alla semplice visione a occhio nudo, dal 70% al 92%, permettendo diagnosi sempre più precoci.
La visita di mappatura dei nei dura circa 20-30 minuti.
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