Il termine terapia di profilassi indica l’utilizzo di farmaci per prevenire il mal di testa, cioè ridurre la frequenza e l’intensità degli attacchi dolorosi. In genere la profilassi viene consigliata a quei pazienti che presentano attacchi di emicrana molto frequenti, di media e forte intensità e molto disabilitanti.
In questo articolo
Individuare i fattori di rischio
Prima di iniziare una terapia di questo tipo è importante individuare ed evitare tutti i fattori che scatenano o favoriscono un attacco di emicrania. E una delle prime raccomandazioni prima di un trattamento farmacologico è quella di praticare tecniche di rilassamento o un’attività fisica regolare. Qualora questi metodi non fossero sufficienti verrà instaurata la terapia individuale di profilassi, che va mantenuta per un perdiodo di almeno tre-sei mesi, evitando sospensioni improvvise.
Tornare sui medicinali efficaci
Qualora una terapia dovesse essere ripresa, dopo la sua sospensione, è utile riproporre il trattamento precedente, se è stato efficace. Esistono molte classi di farmaci preventivi, tra loro molto differenti per meccanismi di azione e per possibili indicazioni/ controindicazioni.
La profilassi deve essere personalizzata
La terapia di profilassi va sempre mirata al singolo paziente, in base a tutta la sua storia clinica (cefalea e altre eventuali malattie presenti; sesso, età, tipo di lavoro, eccetera). Anche le dosi e i periodi di cura vanno scelti dal medico in base alla forma di cefalea e alle caratteristiche di ogni singolo paziente.
I parametri da considerare
In pratica, per avviare una terapia di profilassi gli elementi più importanti da considerare sono:
– la frequenza della cefalea (per esempio, gli attacchi si presentano per almeno quattro-sei giorni al mese);
– le conseguenze dell’attacco (per esempio, attacchi parzialmente o totalmente disabilitanti);
– l’effetto della terapia sintomatica (per esempio, scarsa efficacia degli analgesici con necessità di ripetute assunzioni).
Valutazione dopo 3 mesi
La terapia di profilassi dev’essere valutata nell’arco di almeno tre mesi e spesso mantenuta per periodi lunghi, verificando l’efficacia mediante il diario della cefalea ed evitando sospensioni improvvise. I trattamenti sono ciclici in rapporto alla loro efficacia.
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