Undici milioni di persone sono morte nel mondo per le cattive abitudini alimentari, contro le 7.200.000 decesse per il fumo di sigarette. La notizia arriva da uno studio dell’Institute of Health Metrics and Evaluation (IHME) di Seattle, negli Stati Uniti. Un altro studio recente aveva sostenuto invece che l’inquinamento uccide più del fumo di sigarette.
Quasi la metà delle persone che perdono la vita per l’alimentazione ha meno di 70 anni
La ricerca sottolinea che il problema più importante non sta tanto nel junk food, il cosiddetto cibo spazzatura pieno di zuccheri, sale e grassi nocivi, ma in quello che non mangiamo: primi fra tutti frutta, verdura, legumi e frutta secca.
Le malattie cardiovascolari sono quelle più pericolose
Attacchi cardiaci e ictus sono le principali cause di morte legate al cibo, seguiti dai tumori e dal diabete di tipo 2. Lo studio dimostra che bevendo e mangiando bene è possibile evitare il 20% delle morti, cioè 2.200.000 persone.
Dieta mediterranea: i consigli per seguirla al meglio
I cibi più pericolosi sono quelli ricchi di sale
Anche se l’alimentazione varia da Paese a Paese, mangiare troppe poche verdure e frutta e scegliere cibi salati provoca la metà di questi 11.000.000 di decessi e i due terzi delle disabilità attribuibili a una dieta sbagliata.
I consigli degli esperti
Invece di continuare a cercare di convincere le persone a tagliare gli zuccheri, il sale e il grasso, che è stato l’atteggiamento del mondo scientifico degli ultimi anni, la cosa migliore è parlare degli alimenti che fanno bene. Generalmente aumentare un cibo sano fa automaticamente diminuire l’assunzione di cibi che possono creare problemi.
L’importanza della dieta mediterranea
Anche in Paesi come l’Italia che seguono una dieta più mediterranea, naturalmente ricca di frutta e verdura, noci, mandorle e legumi, non si riesce a raggiungere i livelli ottimali. Ecco i 10 consigli per seguire al meglio la dieta mediterranea.
Tra le cose che fanno peggio ci sono i cibi ricchi di sodio, le farine troppo raffinate, molta carne rossa e processata e le bibite gassate.
FONTE: The Lancet
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