Le malattie infiammatorie intestinali non fermano la voglia dei pazienti di condurre una vita quanto più “normale” possibile, anche in ambito lavorativo. Purtroppo, però, chi è affetto da malattia di Crohn o da colite ulcerosa deve fare i conti con una realtà ben diversa. Le discriminazioni subite sul luogo di lavoro da coloro che hanno una di queste patologie invisibili (perché, di fatto, non danno alcun segno evidente sul corpo) sono ancora tante, troppe.
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L’impatto delle malattie infiammatorie croniche sul lavoro
Il 19 maggio si celebra la Giornata mondiale delle malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI). Per l’occasione l’European Federation of Crohn’s and Ulcerative Colitis Associations (E.F.C.C.A) accende i riflettori sull’impatto delle malattie infiammatorie croniche intestinali nella vita professionale. La speranza è che questo tema possa giungere all’attenzione dei responsabili politici. In particolare la Federazione, insieme con le numerose associazioni aderenti, chiede che vengano riconosciuti i costi diretti e indiretti di queste patologie per la società. A tal proposito sarebbe giusto dare la priorità al loro trattamento efficace in modo da ridurre i costi sanitari e non. Sarebbe opportuno, poi, adottare politiche e strategie sul posto di lavoro, che tengano conto delle situazioni delle persone con condizioni croniche. Infine bisognerebbe riconoscere il legame tra l’occupazione e i suoi effetti positivi sul benessere generale di una persona con MICI.
AMICI Onlus lancia una campagna per abbattere le discriminazioni sul lavoro
A muoversi nella stessa direzione è AMICI Onlus, che sottoscrive l’iniziativa di E.F.C.C.A, di cui fa parte, e al tempo stesso lancia nel nostro Paese la campagna di sensibilizzazione Rendiamo il mondo del lavoro più accessibile per le persone affette da Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino. Questo progetto, che ha ricevuto anche la medaglia di rappresentanza dal Presidente Sergio Mattarella, mira a dare voce alle ambizioni professionali delle persone con MICI. Non solo. L’obiettivo è anche quello di superare le discriminazioni nel mondo del lavoro e assicurare l’applicazione di politiche che tutelino questi individui. Con alcune strategie globali e una migliore comprensione della malattia si può infatti permettere a queste persone di essere una risorsa e non un peso.
Un portale per favorire l’inserimento lavorativo dei pazienti con malattie infiammatorie croniche
Oltre alla campagna, AMICI Onlus lancia anche un portale online per favorire l’inserimento degli individui con malattia di Crohn e colite ulcerosa nel mondo del lavoro. La piattaforma, che sarà attiva entro la fine del mese di maggio, consentirà di raccogliere le candidature dei pazienti e le offerte di lavoro, in modo da dare immediato supporto a coloro che, a prescindere dalla propria condizione, voglio realizzare i propri sogni e talenti.
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